“I dipendenti pubblici lavorano poco”. Bufera su Chessa, ma c’è chi lo difende

“Chi ha messo i dipendenti pubblici in smart working? Sapete che non possono essere controllati e fanno una percentuale di lavoro irrisoria”. Così l’altro giorno ha detto l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, invitato a un dibattito pubblico, in videoconferenza, organizzato dal Consiglio comunale di Dorgali, perché nel territorio della Baronia commercianti e operatori sono sul piede di guerra: c’è la zona rossa a fronte di un solo caso di Covid registrato. Ma adesso è bufera sulla parole dell’assessore sardista. Ma c’è chi lo difende.

Chessa ha parlato alla comunità di Dorgali per spiegare cosa sta succedendo in Regione. L’esponente della Giunta, titolare del Turismo e delle Attività produttive, ha detto: “Io e il mio staff non siamo mai mancati un solo giorno. L’unico ufficio che lavora in questo assessorato è il quarto piano. Perché gli altri devono stare a casa? Boh. Ecco perché i ritardi (della Regione). Perché purtroppo non c’è personale che fa le pratiche. E chi paga lo scotto è il cittadino a cui servono i soldi. Chi paga lo scatto mica è l’impiegato a cui arrivano i soldi. Puntualmente la busta paga ce l’ha. Non gliene frega niente. Ci hanno preso gusto a starsene a casa. E vi dico una cosa che mi dà rabbia: i dipendenti pubblici hanno preso i buoni pasto stando in pandemia. È immorale e poco etico quando sei a casa tua. In un anno che sei in smart working. Sarebbe stato più utile darli alla Caritas che a un dipendente pubblico”.

Il video di Chessa è stato rilanciato su Facebook dal presidente del Psd’Az, Antonio Moro, che ha scritto: “Il problema sarà quando tollereranno te. Contieniti e porta rispetto a chi lavora e si impegna per la Sardegna dopo aver studiato, fatto i sacrifici e i concorsi”. Con Chessa si schiera invece la consigliera regionale del Psd’Az, Elena Fancello (ex M5s) che è dorgalese e ha inviato l’assessore al dibattito pubblico.

“L’assessore Chessa ha solo messo in evidenza il fatto che la pubblica amministrazione è ferma. La Regione, a sostegno del settore privato, ha deliberato per esempio ulteriori 73 milioni sul fondo Resisto, grazie anche al lavoro importantissimo e puntuale dell’assessora Alessandra Zedda. Ma quelle rtisorse non sono state ancora assegnate, perché con la pandemia la macchina amministrativa sta andando a rilancio. Non tutto il personale è a disposizione. Per un sistema come quello pubblico già appesantito dalla burocrazia, si è aggiunta l’emergenza Covid”, sottolinea la Fancello.

 

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