A Cagliari la festa del Jazzino, il jazz club come c’era una volta

E’ sempre una buona notizia quando riapre un locale rimasto profondamente ancorato alla memoria di un luogo e della sua gente. Per questo domenica sera è stata una festa la riapertura del Jazzino, storico club cagliaritano della ditta Palmas&C, che in via Carloforte 74 ha inaugurato un jazz club dal sapore di una volta. Uno di quei posti che ti aspetti di trovare nei quartieri un po’ fuori mano di New York o New Orleans: nessuna insegna, luci soffuse, bancone bar in posizione centrale, una ventina di tavolini sparsi e un gran bel palcoscenico proprio addosso al pubblico, perché la musica è così, deve scorrerti addosso.

Una piccola festa, intima e delicata, nonostante i venti forti di crisi, il ritorno dell’ora solare e il lunedì mattina che inizia a picchiarti in testa. Poco importa, a volte fa bene uscire, staccare, varcare una soglia e sentirti proiettato come dentro a un viaggio, pronto a partire per una destinazione che non conosci, assieme a volti che non hai mai visto, ma con la musica lì, sul palco, che ti cerca la mano.

E poi il Jazzino è un club per niente sofisticato, nonostante dietro i fornelli ci sia quell’asso di Luigi Pomata e il Cannonau al sapore di more è firmato da quelli delle Cantine Pala (l’ingresso con un drink costa 5 euro e se si vuole mangiare un piatto se ne spendono altri 20). Alla fine, anche se non sei un appassionato, ti viene voglia di farci un salto. Domenica e lunedì, per esempio, per festeggiare hanno chiamato da Chicago Rob Mazurek, un vecchio amico di Sant’Anna Arresi, compositore, cornettista, improvvisatore e visual artist tra i più apprezzati del panorama; domani e dopo, invece, arriva James Brandon Lewis, il fenomeno del sax, uno che a settembre era sulla cover della rivista “Musica Jazz” perché considerato il futuro del jazz mondiale. E pensare che noi, per due giorni, ce lo possiamo godere al Jazzino, praticamente a casa. (donatella percivale)

 

Info: https://www.jazzino.it/

 

 

 

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