Veleni di Furtei, un’inchiesta giornalistica. Con una sola dimenticanza

“Ogni volta che piove, chi vive a Furtei prega perché non accada il peggio. In questo piccolo fazzoletto di terra inquinata dai veleni delle attività estrattive, le grandi quantità di acqua che cadono dal cielo non sono benvenute. Più sale il livello dei bacini, maggiore è la probabilità che il contenuto tracimi e si sversi sul terreno. Nell’autunno del 2008, anno della terrificante alluvione che tra Capoterra e Sestu aveva provocato cinque morti, nell’area della miniera si era corso il rischio di assistere alla rottura degli argini e a un disastro ambientale al quale sarebbe stato difficile porre rimedio”. (da l’Unione sarda oggi in edicola).

Le “attività estrattive” sono quelle effettuate nel territorio di Furtei, dalla “Sardinian Gold Mining”. Ai cui effetti il quotidiano di Cagliari dedica oggi un’inchiesta di una intera pagina. Si tratta di notizie che Sardinia Post ha nel tempo pubblicato in varie occasioni – denunciando così una delle più gravi catastrofi ambientali causate in Sardegna dalla mano dell’uomo – e anche l’onere che la Regione sarda dovrà affrontare per tentare di porvi rimedio.

Ancora da l’Unione sarda di oggi: “”Otto milioni di euro sborsati fino a oggi per tenere in sicurezza il sito, altri sedici ancora da spendere per bonificarlo. Nove pronti a essere utilizzati quest’anno, altri due disponibili già dallo scorso settembre. Ma intorno alla miniera d’oro di Santu Miali a Furtei, 350 ettari in gran parte impregnati di metalli pesanti come ferro, manganese, rame e zinco, tutto è come cinque anni fa, quando la Sardinia Gold Mining era scappata a gambe levate abbandonando l’attività estrattiva. Gli interventi di ripristino non sono cominciati, nulla è stato fatto per riportare alla normalità una situazione devastante sotto il profilo ambientale. Intanto la Regione paga il conto. Salatissimo”.

Tutto perfetto. E interessante. Mai, però, viene fatto il nome del presidente della Regione Ugo Cappellacci, che dal 2001 al 2003 fu il presidente – ben retribuito – della Sardinian Gold Mining.

Una dimenticanza certo involontaria, alla quale poniamo rimedio riproponendovi tutti i nostri articoli dedicati all’argomento.

Eccoli:

Così nel 2008 finì la devastante corsa all’ora nella Marmilla

Cappellacci e l’oro di Furtei: la politica “al cianuro”

Cappellacci: 215mila euro di stipendi per l’oro di Furtei

Cappellacci: così parlo il presidente (della Sardinia Gold Mining)

Nuove indagini sui veleni di Furtei: la procura riapre il fascicolo

I soldi di Furtei alle Cayman, gli speculatori in Arizona

Furtei, analisi choc: nella ex miniera arsenico mille volte superiore alle norme

Buona lettura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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