Trasporti, la strana gestione Psd’Az: buchi di ore tra i voli, ma in campo rettore e leghisti

Salta sempre più all’occhio la gestione dei trasporti da parte del Psd’Az, adesso che la delega è in mano ad Antonio Moro, il giornalista del Consiglio regionale che Christian Solinas ha messo nell’angolo per tre anni e mezzo, poi con la nuova Giunta di fine 2022 l’ha ripescato affidandogli in qualche modo il maquillage elettorale dei Quattro Mori, sempre più in caduta di consensi.

Moro, va detto, il suo mestiere di professionista della comunicazione lo sa fare (contenuti a parte). Ed ecco vagonate di populismo serviti ormai quotidianamente. Proposte che, tuttavia, nascondono una gestione del potere capace di lasciare dubbio lo lascia, oltre che molte giravolte.

L’ultima mossa dell’assessore riguarda un “Piano da 25 milioni di euro in tre anni per attivare almeno venti nuovi collegamenti aerei“. Moro l’ha presentato insieme allo stesso Solinas e al rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, amico personale del presidente ma anche di Carlo Doria, il titolare della Sanità, ortopedico e docente in aspettativa (per via del mandato in Giunta) proprio nell’ateneo guidato da Mariotti. Il quale ufficialmente era lì perché ha messo in piedi un gruppo di esperti (non si sa bene a che titolo). Si aggiunga che è stato invitato pure Pierluigi Di Palma, il presidente di Enac che viene nominato dal ministero delle Infrastrutture e adesso dipende dalla Lega, come Paolo Maninchedda ha ricordato nei giorni scorsi, nel suo blog ‘Sardegna e libertà‘. Di Palma era collegato in videoconferenza.

Dove intendano arrivare Moro e amici, non è dato saperlo. Anche perché i trasporti, per tre anni e mezzo, sono stati dimenticati dal centrodestra al governo della Regione. Attraverso il Carroccio, la delega la gestiva l’ex assessore Giorgio Todde, cacciato all’improvviso dal cerchio magico di Matteo Salvini e obbligato alle dimissioni los corso settembre. Con Moro, però, nella pratica è cambiato poco: la continuità decollata con il giornalista ha buchi pazzeschi. Si pensi che da Roma a Cagliari o si prende il volo delle 9,15 o bisogna aspettare le 17,25″.

Eppure Moro, e va detto che lo fa senza vergogna, parla ossessivamente di diritto alla mobilità dei sardi. Non solo: per diversi mesi Moro ha applaudito per le strategie di F2i Ligantia, il fondo che di mestiere si occupa di gestione aeroporti e da tempo vuole arrivare alla gestione unica degli scali sardi dopo essere azionista di maggioranza a Olbia e Alghero; poi l’assessore ha deciso all’improvviso di considerare il progetto come fumo negli occhi. Quindi dapprima è arrivato qualche comunicato tentennante sull’opportunità di proseguire col sostegno a F2i; a stretto giro la rottura.

Non è finita: l’altro giorno in Consiglio regionale, Moro ha tirato fuori una lettera e l’ha letta sostenendo che si trattasse del documento mandato da Enac a Geasar e Sogeaal, le due spa che gestiscono gli scali di Olbia e Alghero. L’assessore ha ‘venduto’ la missiva all’Aula dicendo che l’Ente nazionale per l’aviazione civile aveva bloccato il progetto di F2i. Invece non è così: Enac ha scritto di aver preso atto del cambio di posizione della Regione. Nulla di più.

C’è dell’altro: Moro, portando dalla sua anche Solinas, sta sostenendo la propria contrarietà alla fusione degli scali di Olbia e Alghero, passaggio funzionale a contrastare, in seconda battuta, l’acquisizione dell’aeroporto di Cagliari. Quindi, sempre in Consiglio, ha detto che l’azionariato della Regione non può scendere al 3 per cento, “come vuole imporre F2i”, parole sue.

L’assessore, su questo, ha fatto una figuraccia: perché Geasar e Sogeaal, per conto di F2i, hanno fatto i conti delle quote e chiarito che la parte pubblica, nella futura Nsa che gestirà i due scali del Nord, non ha il 3 per cento ma il 20,56. Dato dalle seguenti somme: 9,38 e 7,89 in mano rispettivamente alle Camere di commercio di Sassari e Nuoro, più il 3,29 della Sfirs, la funanziaria della Regione. Uno schiaffo al populismo di Moro e Solinas.

Il problema, però, è che non si capisce dove il Psd’Az voglia andare a parare. E la Lega pure, dal momento che Michele Pais, abusando della sua posizione di presidente dell’Aula, ma di fatto agendo sempre da coordinatore del Carroccio nell’Isola, non sta facendo altro che sostenere l’azione dell’assessore e del governatore. Anche se proprio oggi per i due sardisti è arrivata una doccia gelata: alle Regionali di febbraio 2024 i leghisti non correranno insieme al Psd’Az ma si presenteranno alle urne con proprie liste Solinas non starà facendo salti di gioia. Ma da quella parte sono abituati a litigare ogni due per tre.

[Solinas e Mariotti nella foto di copertina]

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