Tramonta lo scontro tra Pd e anti-dem: nuove alleanze alle primarie di Cagliari

Un quadro politico così non si era mai visto: il centrosinistra di Cagliari è in marcia verso le Primarie del 5 maggio sommando una serie di divisioni che restituiscono alleanze assolutamente nuove. A questo giro, a differenza del 2011, non c’è più lo scontro tra Pd e anti-dem, tra Antonello Cabras e Massimo Zedda (e rispettive truppe). Stavolta gli stessi democratici risultano spalmati sui tre fronti di cui sono espressione i candidati Marzia Cilloccu, Matteo Lecis Cocco Ortu e Francesca Ghirra. Non solo: giocano da avversari gli stessi partiti non Pd che insieme avevano sempre lavorato per contrastare lo strapotere dem. Una novità, appunto. Un ennesimo laboratorio politico (e non di pace, a dirla tutta).

Ad accompagnare il mutato scenario c’è l’assenza dei big. I quali in questa corsa verso le Primarie hanno deciso di non giocare un ruolo da protagonisti, almeno ufficialmente. Sono silenti sia la nomenklatura sia le primissime fila. Lo stesso Zedda, che si è già assunto l’onore di far tornare Cagliari al voto anticipato scegliendo l’ingresso in Consiglio regionale, è defilatissimo. Idem i capibastone del Pd, cioè Paolo Fadda e Renato Soru, oltre Cabras. Tra i ‘muti’ anche Piero Comandini, il più votato nel collegio del capoluogo lo scorso 24 febbraio, nonché possibile candidato sindaco in quota dem, se la coalizione non avesse deciso di non optare per le Primarie.

Andando a ritroso sino a marzo – era l’11 quando Zedda ha formalizzato le proprie dimissioni – è stata la Ghirra a lasciare il primo segno di questa rivoluzione nel centrosinistra. L’assessora uscente all’Urbanistica ha annunciato la candidatura a sindaco senza aspettare che nella coalizione di aprisse il dibattito sul dopo Zedda. Succedeva il 19 marzo. La Ghirra ha accelerato col sostegno di Possibile, i civatiani guidati da Thomas Castangia. Forse anche con la convinzione che l’appartenenza a Campo Progressista, lo stesso partito di Zedda, le permettesse di avere gioco facile.

Invece coperto ma vigile era già schierato l’altro pezzo di Campo progressista. Ovvero i cugini ‘esuli’ de La Base. Il gruppo di cui fa parte la stessa Cilloccu, a sua volta ‘creatura’ politica di Claudio Cugusi che nel 2016 scelse la commerciante come candidata consigliera a Cagliari nella lista del movimento fondato dal sindaco di Ollolai, Efisio Arbau. Poi il litigio tra gli autonomisti (con ragioni mai chiarite) e la decisione di passare in blocco nel partito di Zedda. Era marzo 2017.

Il risultato è che oggi la Ghirra ha mantenuto abbastanza una linea anti-dem e tra i democratici non ha moltissimi alleati; la Cilloccu invece, per il tramite di Cugusi (seppure sia stato anche lui un convinto anti-Pd), ha incassato l’appoggio di pezzi importanti del partito di Zingaretti. Con la Ghirra sta il gruppo di Davide Carta, presidente uscente della commissione Bilancio, mentre con la Cilloccu c’è tutta l’area di Marco Espa, quella di Paolo Fadda e pure i renziani che fanno capo a Chicco Porcu, amministratore unico dell’Arst.

Lo stesso Espa ieri ha partecipato – autotaggandosi su Facebook – alla convention della Cillocu. Lì dove si è fatto notare pure Fabrizio Marcello, faddiano di ferro, presidente uscente della commissione Patrimonio. Marcello, che ha parlato fitto fitto con Porcu, era insieme a Danilo Fadda, assessore uscente agli Affari personali e al Personale: chissà, un possibile candidato sindaco se la Ghirra non avesse anticipato i tempi della sua candidatura, di fatto bruciandolo. Ed è questa l’unica ragione che spiega il motivo per cui il gruppo Fadda sia andato con la Cilloccu.

Al momento non si può dire quanti voti Massimo Zedda (e ne ha) riesca a trasferire sulla Ghirra. Di sicuro per l’assessora uscente all’Urbanistica si sta mobilitando compatto il Campo progressista ‘doc’, gli ex Sel: dal capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Agus, a quello uscente in Comune, Matteo Massa, così come il presidente uscente della commissione Cultura, Alessio Alìas. A metà pomeriggio anche i bersaniani guidati da Yuri Marcialis, assessore uscente allo Sport e alla Pubblica istruzione, hanno ufficializzato il sostegno alla Ghirra.

Per ragionare con le categorie esistenziali cagliaritane, con la Cilloccu sta più la piccola borghesia del commercio e del mattone, quindi con entrature anche tra i moderati; la Ghirra è legata maggiormente all’intellighenzia di sinistra. Nel mezzo si colloca Lecis Cocco Ortu, il purosangue Pd, il vero outsider delle Primarie, anche per ragioni anagrafiche (è dell’82, la Cilloccu del ’68, la Ghirra del ’78).

Lecis Cocco Ortu, presidente uscente della commissione Urbanistica, ha deciso di giocare una partita politica totalmente diversa, puntando sulla base del Pd: quasi niente nomi di peso, ma un movimento ampio di giovani (Jacopo Fiori in testa) unito all’ala convintamente anti-renziana del partito, a prescindere dall’età. Qui dove si colloca intanto Laura Pisano, delegata al Welfare e al terzo settore nella segreteria regionale di Emanuele Cani. Una che nel Pd ci crede. E non si sposta su altri candidati. Idem Benedetta Iannelli, consigliera uscente di area Cabras, ugualmente schierata con Lecis Cocco Ortu (sebbene alle Comunali di giugno non si ripresenterà).

E proprio legata a Cabras filtra un’indiscrezione: a fine marzo dal presidente della Fondazione Sardegna si è presentato Cugusi, con una richiesta: ottenere la candidatura della Cilloccu senza passare dalle primarie. Cabras rispose niet. Niente da fare. Le urne del centrosinistra si aprono eccome, per una sfida che magari lascerà strascichi nella coalizione, visto il profondo rimescolamento delle carte. Ma mai come stavolta risulta avvincente perché prospetta scenari del tutto nuovi. E per nulla scontati.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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