Scuola, la Regione punta su corsi serali e nuovi indirizzi di studio

Per il 2016/2017 nelle scuole superiori della Sardegna sono previsti 49 nuovi indirizzi. Lo prevede il Piano di dimensionamento.

Nel prossimo anno scolastico le scuole superiori della Sardegna avranno 49 nuovi indirizzi di studi, di cui 14 – pari al 28,5 per cento – da attivare come corsi serali. È questa la prima novità del Piano di dimensionamento approvato dalla giunta di Francesco Pigliaru il 14 gennaio scorso, su proposta di Claudia Firino, la titolare della Pubblica istruzione. Tecnicamente si è trattato di un’adozione, visto che il documento deve ripassare al vaglio dell’Esecutivo per il via libera definitivo.

I 49 nuovi indirizzi – clicca qui per consultare l’elenco completo – sono stati spalmati in tutti gli istituti dell’Isola, da Cagliari a La Maddalena. L’obiettivo, dichiarato in più occasioni dall’assessore, è invertire il trend della dispersione scolastica che in Sardegna raggiunge punte del 32 per cento. E ciò vale la maglia nera nazionale, da cui l’Esecutivo vuole liberare l’Isola utilizzando i fondi del progetto europeo Iscol@: solo contro gli abbandoni sono stati stanziati 19 milioni, ma l’intervento complessivo ne vale 358,2, tutti destinati al miglioramento dell’apprendimento.

Sul documento programmatorio si deve ancora esprimere il Consiglio regionale, attraverso la seconda commissione presieduta dal dem Gavino Manca. Il parere non è vincolante, ma vale un pezzetto degli equilibri politici nel centrosinistra. Ragion per cui la Firino ha deciso di rimandare ogni commento sul Piano, sino a quando non si sarà espresso l’organismo di via Roma. E sarà l’ultimo passaggio prima dell’approvazione definitiva da parte della Giunta.

Guardano alla globalizzazione, i 49 corsi, visti gli indirizzi linguistici nei licei scientifici e quelli dedicati al marketing negli istituti tecnici. Ma la Giunta punta anche sulla valorizzazione dei prodotti agricoli regionali, attraverso offerte formative ad hoc nelle scuole professionali. Previsti pure nuovi studi socio-sanitari, da attivare sempre nei tecnici, e un profilo sportivo ancora a misura di liceo. Il tutto organizzato su base geografica, mettendo insieme dati economici dei singoli territori, numeri sulla dispersione e propensione allo studio.

La seconda novità del Piano è che nel 2016/2017 il numero delle autonomie scolastiche resterà invariato a quota 281. Questo perché il taglio di un istituto su Cagliari – il Da Vinci-Besta accorpato al Martini – viene compensato dall’istituzione di un Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) a Oristano.

E a proposito di Cpia, passerà da qui la gestione dei 14 nuovi corsi serali che verranno attivati a Senorbì, Maracalagonis, Muravera, Santadi, Villamassargia, Carbonia, Tortolì, Alghero, Tempio Pausania, Palau e La Maddalena. Non solo: con la novità di Oristano, i Centri per l’istruzione degli adulti diventano quattro sommando quello di Cagliari Città metropolitana, il secondo del Sud Sardegna e il terzo interprovinciale di Nuoro, dove sono compresi l’Ogliastra, il Sassarese e la Gallura.

Il piano di dimensionamento riorganizza anche la rete scolastica regionale con spostamenti di istituti da un’autonomia a un’altra. I Comuni interessati sono Austis, Tonara, Fonni, Mamoiada, Nuoro, Birori, Macomer, Sassari più i centri galluresi di Palau, Sant’Antonio, Calangianus, Aggius, Budoni e Arzachena.

Tre sono invece i punti di erogazione (Pes) che vengono cancellati: Goni, in provincia di Cagliari, perde sia la scuola primaria sia la media. La quale dal prossimo anno non ci sarà più nemmeno a Villasalto. Risolto il problema dell’Istituto alberghiero di Budoni che dal 2016 verrà nuovamente accorpato a quello di Arzachena, come succedeva in passato.

Il Piano di dimensionamento 2016/2017 mantiene immutati i criteri che identificano le autonomie: si possono istituire solo in presenza di 600 alunni, con deroga a 400 nei Comuni montani o nelle piccole isole. Quanto ai Pes, la soglia è di 30 studenti nelle scuole dell’infanzia, di 50 alle elementari e di 45 alle medie. Anche sui punti di erogazione il limite scende nelle zone montane e nelle piccole isole, rispettivamente a 20, 30 e 36. Qui si può consultare la delibera del 14 gennaio con le linee guida della nuova programmazione.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Scuola, cresce l’offerta formativa. L’Ufficio regionale frena: “Troppi nuovi corsi”

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