Scuola, cresce l’offerta formativa. L’Ufficio regionale frena: “Troppi nuovi corsi”

Il Piano di dimensionamento scolastico non convince Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio regionale. Ecco i rilievi mossi alla Regione.

Il nuovo Piano di dimensionamento scolastico, quello che nelle scuole superiori della Sardegna prevede 49 nuovi indirizzi di studio per il 2016/2017, non convince l’Ufficio regionale guidato da Francesco Feliziani. “Il rischio – dice subito il direttore – è che si favorisca la polverizzazione delle iscrizioni”.

Dunque emerge una diversità di vedute tra la Giunta di Francesco Pigliaru e il capo amministrativo della scuola sarda, cui spetta la verifica di legittimità sul documento programmatorio della Regione. Sia chiaro: costantemente parte politica e quella tecnica si confrontano sugli aspetti organizzativi, ma i mestieri sono diversi. Da un lato l’Esecutivo punta a cambiare volto all’istruzione isolana che in Italia conta il più alto numero di abbandoni, con punte del 32 per cento. Per un altro verso il dirigente segue la linea del Ministero che ha l’obiettivo di “garantire equilibrio nell’offerta formativa”.

Feliziani porta diversi numeri a sostegno della propria teoria, pur ribadendo che “spetta alla Regione l’attivazione degli nuovi corsi”. Il primo dato del dirigente è demografico: “La scuola sarda – prosegue – perde ogni anno 2.500 iscritti. Questo significa l’impossibilità di dare realmente avvio alle nuove attività, se non si raggiunge la soglia minima per classe”, pari a venti alunni.

E sempre sul complesso della popolazione studentesca, il direttore dice: “Nell’Isola si conta una media di 740 ragazzi per scuola contro i circa mille di regioni come il Veneto, dove ci sono ugualmente aree montuose, quindi scarsamente popolate”.

Il terzo dato di Feliziani riguarda il numero delle autonomie scolastiche: “Col Piano di dimensionamento 2016/2017 restano invariate, a quota 281“. E sono “troppe” per il dirigente, “visto che almeno otto risultano sottodimensionate”. Infatti: “A parte l’accorpamento degli istituti di Mamoiada e Fonni – sottolinea il capo dell’Ufficio regionale – non si registrano altri interventi rilevanti. Si sarebbe potuto fare di più in termini di riduzione e razionalizzazione delle realtà che non raggiungono i numeri ministeriali”.

Sul Piano, proposto dall’assessore Claudia Firino, si attende adesso il parere del Consiglio regionale, attraverso il passaggio del documento nella commissione Pubblica istruzione, presieduta da Gavino Manca (Pd). Ma è difficile pensare che, salvo irregolarità procedurali, la Giunta ritocchi al ribasso i corsi che verranno finanziati coi 358,2 milioni del progetto europeo Iscol@, destinato al miglioramento dell’apprendimento e alla lotta alla dispersione scolastica. Ma l’investimento complessivo, compreso il sostegno alle università, ne vale 720.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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