Il ministero dei Beni culturali esprime parere negativo sul completamento della “quattro corsie” tra Sassari e Alghero e nell’Isola monta la protesta. La Riviera del corallo non ci sta. “Basta col gioco dell’oca, è un’infrastruttura indispensabile per la crescita socio-economica del territorio”, tuona Marco Tedde, ex sindaco ed ex consigliere regionale di Forza Italia. “Occorre un’azione politica unitaria e ampia – propone – col coinvolgimento di parlamentari sardi, consiglieri regionali e forze politiche”. Per il centrosinistra parla il consigliere comunale Pietro Sartore (Per Alghero). “In luglio sollecitammo il sindaco Mario Conoci ad alzare la voce e porsi a capo di una protesta forte, ma rispose che preferiva lavorare in silenzio e che la situazione era sotto controllo”, ricorda. “Attendiamo di capire se vorrà finalmente far sentire la posizione di Alghero – conclude Sartore – o se proseguirà con questo silenzio ogni giorno più assordante”.
Per Aldo Salaris, capogruppo e coordinatore regionale dei Riformatori, e Vincenzo Corrias, coordinatore provinciale, “sono in discussione aspettative e programmi di un’area a forte impatto turistico”. Per Alberto Bamonti, coordinatore cittadino e consigliere comunale, “non fare la quattro corsie sarebbe una delle più clamorose sconfitte della politica isolana”.
“Ho appreso con grande stupore e disappunto la decisione del ministero dei Beni Culturali di esprimersi, in prima persona, negativamente in ordine alla dichiarazione di compatibilità ambientale”, ha affermato invece il sindaco, Mario Conoci. “Come più volte evidenziato, il problema sollevato è quello dei vincoli posti dal Ppr di Soru. Con buona pace di chi si è affannato a sostenere il contrario. Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di un primo lotto funzionale che ricade all’interno della fascia vincolata e di un quarto lotto che, invece, si trova al di fuori. Oggi il parere negativo arriva da un ministro – prosegue il primo cittadino – che pensavano fosse stato opportunamente sensibilizzato sul piano politico sulla fondamentale importanza dell’opera. Preso atto dell’inutilità di un certo tipo di manifestazioni, stiamo affrontando il problema per risolverlo e non per promuovere sterile propaganda politica”.