Rimpasto, Sel si spacca: tre consiglieri (su 4) chiedono dimissioni di Firino

È guerra dentro Sel: tre dei quattro consiglieri regionali del partito – Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto – chiedono le dimissioni dell’assessore Claudia Firino,

È guerra dentro Sel: tre dei quattro consiglieri regionali del partito – Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto – chiedono le dimissioni dell’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, che è la quota Sel, l’unica, della Giunta di Francesco Pigliaru.

La sfiducia alla Firino è scritta in una lettera inviata questa mattina allo stesso governatore. “Molte delle scelte fatte e non fatte – si legge -, dal piano straordinario degli scavi archeologici mai decollato sino ad arrivare alla mancata approvazione del piano di dimensionamento scolastico, urgente e non più prorogabile, portano alla definitiva rottura del rapporto fiduciario con l’assessore Firino, a cui va il nostro affetto ma non più il nostro sostegno politico”.

Quindi il messaggio a Pigliaru. “Chiediamo pertanto al presidente di prendere immediati provvedimenti per definire con urgenza una squadra di governo che possa essere all’altezza delle aspettative dei cittadini sardi. Ci batteremo perché l’agenda politica della nuova Giunta abbia in primo piano la lotta alla povertà e alla disoccupazione giovanile”.

Sul piano politico la sfiducia alla Firino segna la definitiva spaccatura nel partito rispetto alle scelte del senatore Luciano Uras che, nel 2014, impose l’assessora. Oggi Cocco, Lai e Pizzuto hanno di fatto sfiduciato anche lo stesso parlamentare, peraltro in una fase delicata, visto che Sel, formalmente, non esiste più e in Sardegna non si è ancora aperta una discussione ampia sulla futura collocazione nel quadro regionale e nazionale dei partiti.

La cartina di tornasole sullo scontro interno è data anche da un secondo elemento: Francesco Agus, il quarto consigliere regionale di Sel e fedelissimo di Uras, non ha firmato la sfiducia alla Firino.

Intanto le reazioni attese in Sel sono arrivate. A prendere posizione è proprio Uras, il secondo destinatario della sfiducia alla Firino. “L’assessora alla Pubblica Istruzione – scrive il parlamentare – è una tra le giovani donne più coraggiose impegnate in politica. Strumentalmente – continua la nota – è stata diffusa l’idea che sia possibile la sua sostituzione nel governo della Regione. Sarebbe cosa molto sbagliata. Tutti noi dell’area democratica, progressista, sardista e indipendentista, avremo bisogno di riflettere sul tempo che viviamo, sull’esigenza di rafforzare la piattaforma programmatica per la Sardegna, di intensificare il confronto con lo Stato, di coinvolgere tutte le istituzioni sociali e politiche dell’autonomia”.

A seguire il comunicato di Agus. “Leggo non senza stupore – fa sapere l’esponente di Sinistra ecologia e libertà – il testo del comunicato dei colleghi del gruppo consiliare. Opinioni che non possono non sorprendermi quantomeno per l’affastellamento di temi che meriterebbero una più puntuale e completa riflessione e, per la loro importanza, non andrebbero coinvolti in discorsi legati più alle scelte di organizzazione interna dell’assessorato, perpetrate giusto ieri dall’Assessore Firino, alla quale va il mio sostegno”.

Com’era prevedibile, la sfiducia alla Firino da parte dei tre consiglieri regionali di Sel rischia di rafforzare la stessa posizione dell’assessora, perché Uras dimostra di non volersi piegare alla richiesta di Cocco, Lai e Pizzuto. Ma per altro verso, numericamente, il senatore è in minoranza nella rappresentanza in Consiglio, dove dalla sua ha solo Francesco Agus. Uras, peraltro, nei mesi scorsi paventava lui stesso il siluramento della Firino.

Il braccio di ferro dentro Sel complica non poco la partita del rimpasto: si tratterà di capire se nel dialogo con Pigliaru conteranno di più i consiglieri oppure Uras.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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