Rimpasto Giunta, nuovo (vecchio) schema: assessori politici e non tecnici

Assessori tecnici e non politici: è questa l’ipotesi che sta di nuovo prendendo corpo nella maggioranza di centrosinistra sul rimpasto della Giunta.

Spunta ancora un altro orientamento nella definizione dei criteri che accompagneranno il rimpasto della Giunta: nel centrosinistra sta prendendo corpo l’idea di puntare su assessori politici e non tecnici. E ciò comporterebbe una seconda scelta strategia: non più cambio delle sole caselle lasciate vuote dai dimissionari Gianmario Demuro ed Elisabetta Falchi, come nella terza via ipotizza nei giorni scorsi, ma cura pesante con sei-sette nuove nomine.

Il nuovo scenario è frutto delle interlocuzioni interne ai partiti andate avanti in questi giorni, in attesa che il presidente Francesco Pigliaru riprendesse la sua attività a palazzo dopo la settimana obbligata di stop per una di una bronchite.

Con la soluzione del ‘rimpastone’, a Demuro (Pd) e alla Falchi (RossoMori) si aggiungerebbero con certezza le uscite di Claudia Firino (Sel) dalla Pubblica istruzione e di Maria Grazia Piras (Upc) dall’Industria. Questo perché gli stessi partiti di riferimento pensano a una sostituzione.

Più complesse, invece, risultano essere le ragioni che legano i nomi di altri tre assessori alla possibile uscita dalla Giunta. Nel caso di Massimo Deiana, il titolare dei Trasporti, il suo addio all’Esecutivo dipende dall’eventuale nomina a presidente dell’Autorità portuale “Mar di Sardegna”, l’unica che resterebbe nell’Isola con la riforma Delrio.

Quando a Donatella Spano, a capo dell’Ambiente, non ci sono dubbi sul fatto che goda della fiducia del presidente. Ma se Pigliaru dovesse accettare la cura pesante ipotizzata dai partiti, non può che ‘sacrificare’ almeno uno dei suoi assessori tecnici. E la Spano è la più debole da questo punto di vista, dal momento che Raffaele Paci (Programmazione) è intoccabile, a maggior ragione dopo la promozione della finanza regionale da parte della Corte dei Conti, mentre sostituire Luigi Arru (Sanità) significherebbe depotenziare la scelta della Asl unica.

Altro discorso ancora su Francesco Morandi, il titolare del Turismo in quota Centro Democratico: l’assessore, al pari della Spano, è gradito a Pigliaru per il lavoro svolto. Ma il Cd ha adesso un solo consigliere regionale (Anna Maria Busia, dopo il passaggio di Roberto Desini al Partito dei Sardi) e ciò complica il mantenimento di una casella in Giunta.

Tra gli intoccabili della Giunta figurano pure Paolo Maninchedda (Lavori pubblici) e Cristiano Erriu (Urbanistica), ugualmente promossi da Pigliaru. Il primo, come noto, è anche il leader fondatore del Partito dei Sardi, mentre Erriu è l’uomo più forte della componente dem di Paolo Fadda.

I tempi per decidere il rimpasto non si conoscono. Ma è quasi escluso che la partita si chiuda prima di Natale. Più probabile è invece un accordo entro la fine del mese, quindi nei giorni precedenti al Capodanno.

Sulle nuove possibili nomine circolano poche indiscrezioni e tutte interne al Pd. Se infatti il consigliere Antonio Solinas, quota Cabras dei dem, dovesse entrare nell’Esecutivo al posto di Deiana, c’è il problema, almeno per gli assetti del partito, che il suo posto verrebbe preso da un soriano. Solinas è stato eletto nel collegio di Oristano. Stesso discorso nel caso di Luigi Lotto, anche lui esponente della massima assemblea e finito nella lista degli assessori papabili: a Lotto, che è un soriano del collegio di Sassari, subentrerebbe un dem vicino al senatore Silvio Lai.

In questi giorni si dovrebbe conoscere almeno la data del vertice di maggioranza: è possibile che prima di Natale ci possa essere almeno un primo incontro tra Pigliaru e i partiti. Magari coi compiti delle vacanze per ciascuno. Ovvero una lista di nomi da consegnare al presidente che ha sempre chiesto di scegliere i nuovi assessori sulla base delle priorità programmatiche.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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