Rimpasto della Giunta, spunta la paura di una crisi al buio

Nel centrosinistra non c’è accordo sul come arrivare al rimpasto della Giunta. Ecco quindi la soluzione del vertice per analizzare i contenuti.

Prima i contenuti, cioè la discussione sulle cose che non vanno, da analizzare attraverso un confronto diretto con la giunta di Francesco Pigliaru, un faccia a faccia da tenere il 3 e 4 luglio. È questa la sintesi del vertice di centrosinistra convocato questa mattina dal segretario del Pd, Renato Soru. Formalmente non c’è stata quindi richiesta di rimpasto, ma la sostituzione degli assessori diventerà così “una diretta conseguenza”, ammette il coordinatore sardo di Rifondazione, Giovannino Deriu.

Il vertice di oggi è il secondo della legislatura, dopo il primo appuntamento di aprile, quando il rimpasto smise di essere un tabù ed entrò ufficialmente nell’agenda politica della Sardegna. Ma allora ne seguì un polverone, con i partiti divisi tra sostenitori della linea soriana e difensori di Pigliaru. Per questo – è la sensazione che si ricava dalla riunione – l’attenzione si sta spostando sui contenuti. Anche per evitare nuovi e aperti contrasti con lo stesso governatore che non più di due settimane fa ha ribadito, come filtrato dal suo entourage, il no al rimpasto immediato. Il rischio di una crisi al buio, seppure con toni diversi, pare diventata una consapevolezza nel centrosinistra.

Resta il fatto che nel centrosinistra sul metodo da seguire non c’è accordo. A metterci la faccia contro la strada indicata oggi da Soru, è ancora il deputato del Cd, Roberto Capelli. “Come nella prima riunione di aprile, si è commesso lo stesso errore – sottolinea il parlamentare -: si pretende di discutere di rimpasto o di cambi di passo senza invitare il capo della coalizione, ovvero il Capo della Giunta”. Capelli suggerisce un percorso: “Se qualcuno considera insufficiente l’operato dell’Esecutivo, del problema venga investito il Consiglio regionale mettendo ai voti la fiducia politica alla squadra di governo”.

Effettivamente Pigliaru nemmeno oggi è stato chiamato a partecipare, anche se la richiesta di un incontro col governatore è stata “concordata all’unanimità”, dice Marco Pau, coordinatore regionale dei RossoMori, uno dei partiti più vicini al segretario Dem. Pau spiega pure i compiti a casa che le forze politiche si sono dati. “Nel più breve tempo possibile – osserva -, all’interno di ciascun partito si analizzerà il voto e la situazione dell’economia sarda. Poi ci si vedrà tutti insieme. Il rimpasto non è una priorità”.

Per i socialisti c’era Raimondo Perra, il consigliere regionale che presiede la commissione Sanità. È Perra che rende pubblica l’accordo sulla “due giorni da tenersi entro due mesi (presumibilmente a Milis, nell’Oristanese), per confrontarci tutti insieme con franchezza sull’azione della Giunta”. A sentire l’esponente del Psi, “serve certamente un maggiore dialogo tra organo Esecutivo e Assemblea”. Giorgio Fresu ha partecipato da vicesegretario regionale dell’Upc: “La Giunta non sono imputati da mettere sul banco dell’accusa, ma dopo un anno e mezzo non è più procrastinabile un confronto franco e costruttivo tra i rappresentanti della coalizione e i componenti dell’Esecutivo”.

Nella sede del Pd in via Roma a Cagliari è stato convocato pure Efisio Arbau, il consigliere regionale leader de La Base, il movimento che alle amministrative di maggio ha rotto l’alleanza col centrosinistra correndo con un proprio candidato, in alleanza col Psd’Az e alcune civiche, sia a Nuoro che a Porto Torres. Risultato: il Pd ha perso in entrambe le città. Capelli dice: “Fa sorridere che in un vertice di maggioranza nel quale si discute di analisi del voto, venga invitato il leader di un partito che ha scelto di stare da un’altra parte. Sia chiaro: Arbau legittimamente ha deciso con chi schierarsi, ma un segretario che convoca una vertice – è il riferimento a Soru – avrebbe dovuto prestare attenzione a questo aspetto non di poco conto”.

Deriu chiarisce nel dettaglio il concetto del rimpasto come “conseguenza diretta”. E fa una premessa: “È evidente che l’eventuale sostituzione degli assessori sia una prerogativa del governatore e non dei partiti. Ma nel momento in cui si sosterrà che l’attuale squadra di governo ha prodotto meno risultati di quelli attesi, si chiederà di fatto un cambio delle deleghe”.

Soru, in ogni caso, il rimpasto sembra volerlo più di tutti. “Più politica in Giunta – è stata la posizione dell’europarlamentare – ma anche più partiti in mezzo alla gente. E soprattutto una nuova rinascita per la Sardegna per dare risposte concrete e immediate ai cittadini, prima che la protesta dilaghi e che l’abbiano vinta altre proposte alternative al centrosinistra”.

Sul fronte del Pds, il coordinatore Franciscu Sedda ha parlato di “rafforzamento dell’azione di governo” e di “rinnovata coesione interna”. I Verdi, al vertice coi portavoce Giannina Cabiddu e Roberto Copparoni, hanno rilevato che “la coalizione così com’è sta perdendo colpi”. Luca Pizzuto, altro consigliere regionale, segretario sardo di Sel, ha rinnovato la propria fiducia a Pigliaru sollecitando però un cambio di passo. “In un anno e mezzo – ha detto – molto è stato fatto ma non è sufficiente”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share