Nei ballottaggi il Pd perde ancora altri voti. Ecco dove sono andati

Analisi del voto a Nuoro, Porto Torres e Sestu, i tre Comuni dove i Dem erano al governo, ma hanno perso i ballottaggi.

Ballottaggi con una costante: dove il Pd ha perso, cioè a Nuoro, Porto Torres e Sestu, i candidati Dem non hanno mantenuto nemmeno le preferenze raccolte nel primo turno del 31 maggio. Il picco del crollo nel capoluogo barbaricino, dove il Pd fa registrare un meno 17,74 per cento. In totale, il Partito cede 1.682 voti, mentre gli avversari ne guadagnano 12.434.

Partendo proprio da Nuoro, risulta che Alessandro Bianchi, il sindaco uscente e sconfitto, il 31 maggio aveva preso 5.889 preferenze, pari al 29,94.  Bianchi si piazzò davanti a tutti, ma suonò subito come un campanello d’allarme il fatto che, rispetto alle liste, fosse molto sotto. I partiti che lo sostenevano raccolsero infatti il 38,57 per cento, segno che Bianchi non era gradito nemmeno ai sostenitori della propria coalizione. Ieri, nella domenica dei ballottaggi, il primo cittadino battuto ha ottenuto 4.844 voti: meno 1.045, il 17,74 per cento appunto.

L’altra faccia della medaglia sono i consensi incassati dal vincitore Andrea Soddu, il candidato de La Base sostenuto dal Psd’Az e da quattro liste civiche. Al primo turno, il neosindaco aveva chiuso con 4.219 voti (21,45 per cento), ieri ne ha presi 10.482, pari al 68,39 per cento. Vuol dire un balzo di 6.263 preferenze, malgrado tra primo e secondo turno ben 4.872 nuoresi non sono andati a votare: erano 20.517 il 31 maggio, pari al 64,42 per cento, mentre ieri se ne sono contati 15.645 (49,12 per cento). Su Soddu, tuttavia, si è spostato l’elettorato di centrodestra che, due settimane fa, risultava diviso tra l’azzurro Basilio Brodu e l’ex forsista Pierluigi Saiu, per un totale di 4.898 voti.

Non diversa la dinamica di Porto Torres: che Sean Christian Wheeler piacesse, si era capito ugualmente al primo turno quando il grillino aveva preso il 26,97 (3.316 voti) contro il 22,54 per cento della lista. Ieri Wheeler ha chiuso il ballottaggio al 72,74 per cento, con 8.458 preferenze, ovvero 5.142 in  più rispetto a quindici giorni fa. Wheeler, peraltro, si è candidato allo scadere della presentazione delle liste, il 2 maggio scorso, dopo il ritiro di Maurizio Zolesi.

La domanda su Porto Torres è la stessa di Nuoro: al grillino da dove è arrivato tutto quel consenso improvviso? Una parte è certamente il voto tolto al candidato Dem Luciano Mura che il 31 maggio aveva raccolto 3.683 preferenze (29,96 per cento) contro le 3.169 di ieri, perdendone 514, pari al 13,95 per cento. Il resto sono voti dati dalle liste avverse a Mura, a cominciare da quelle di Costantino Ligas, l’aspirante sindaco de La Base, sostenuto, come nello schema barbaricino, dal Psd’Az e da alcune civiche. Il 31 maggio Ligas aveva raccolto 2.854 preferenze. Ma su Wheeler, in blocco, si è spostato pure l’elettorato di tutte le altre civiche: dai 1.404 voti andanti al primo turno a Massimo Mulas, a quei 770 di Gilda Usai per finire coi 265 di Nicola Franca. Va pure sottolineato che a Porto Torres l’astensionismo è stato ridotto: al primo turno, alle urne si presentarono in 12.791 (66,87 per cento), ieri in 11.800 (61,69).

Schema identico a Sestu: il 31 maggio le due donne in corsa erano appaiate. Paola Secci, la vincitrice dei Riformatori, aveva chiuso il primo turno con 3.114 preferenze contro le 2.990 della civatiana del Pd, Anna Crisponi. Al ballottaggio, la Secci è arrivata a 4.143 voti contro le 2.867 della rivale. La neosindachessa ne ha quindi guadagnati 1.029, mentre la Dem ne ha persi 123. La Crisponi, alla fine, è stata la candidata democratica che ha ceduto meno terreno, pari al 4,11 per cento.

A Sestu, l’ago della bilancia è stato quel 18,66 per cento di consenso grillino (1.597 preferenze) catalizzato il 31 maggio dalla candidata a sindaco Fabiola Cardia. Quanto all’astensionismo, ha avuto il suo peso: al primo turno gli elettori erano stati 8.853 (52,61 per cento), mentre al ballottaggio non hanno superato quota 7.173 (42,63).

Venerdì, a Oristano, è programmata la Direzione regionale, fissata da tempo. All’ordine del giorno, c’era solo il protocollo sull’energia, quel “Sardegna carbon free” che nel partito, adesso, potrebbe passerà in secondo: il segretario Renato Soru ha annunciato la discussione sul voto dei ballottaggi.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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