Zone umide da proteggere, le giornate del Fai alle Saline Conti Vecchi per sensibilizzare sul tema

Un modo per sensibilizzare e far conoscere il tema della biodiversità custodita dai paesaggi italiani: un patrimonio unico, fragile e a rischio, da proteggere. Il Fondo per l’ambiente italiano organizza le Camminate della biodiversità in occasione della Giornata mondiale dedicata al tema In Sardegna le visite saranno sabato 18, domenica 19 e il weekend successivo e si terranno alle Saline Conti Vecchi ad Assemini, e saranno arricchite da un convegno di approfondimento tematico dedicato alle zone umide con esperti della Fondazione, studiosi e docenti universitar. Per l’occasione visite eccezionali e attività nella natura saranno promosse dalle Delegazioni Fai sul territorio. Un’opportunità per scoprire che la biodiversità non dipende solo dalla natura, ma anche dalla storia e della cultura, e che pertanto è anche responsabilità dell’Uomo, nel bene e nel male. 

Sabato 18 maggio alle ore 10, la giornata alle Saline Conti Vecchi si aprirà con il convegno su “Tutela della biodiversità, valorizzazione e crescita economica: un futuro possibile”, al quale parteciperanno Monica Scanu, presidentessa Fai Sardegna; Francesca Caldara, property manager delle Saline Conti Vecchi; Claudio Ledda, biotecnologo ambientale e delegato regionale Ambiente; Antonio Pusceddu, professore ordinario di Ecologia dell’Università di Cagliari; Vania Statzu, vicepresidentessa Medsea; Carlo Ferrari, direttore commerciale dell’azienda riso i Ferrari; Cristiana Mura, responsabile qualità e sicurezza dell’azienda Nieddittas; Daniele Meregalli, responsabile Fai ambiente e sostenibilità; Gianluca Cocco, dirigente del Servizio sostenibilità ambientale, assessorato alla Difesa dell’ambiente della Regione.

Concluderà la conferenza Maurizio Rivolta, vicepresidente Fai. Al centro del convegno, moderato dal giornalista Vito Biolchini, Rai Sardegna, ci saranno le zone umide, ecosistemi preziosi che forniscono servizi vitali per l’uomo, dalla filtrazione dell’acqua al sostegno dei mezzi di sussistenza, riuscendo addirittura a favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici. Le zone umide possono essere salmastre o d’acqua dolce, interne o costiere, naturali o artificiali, permanenti o temporanee e rappresentano un argine naturale alla crisi climatica perché catturano e immagazzinano più carbonio atmosferico di qualsiasi altro ecosistema sulla Terra. Un approccio one-health nella gestione di questi ambienti è, quindi, essenziale per preservare la biodiversità, il clima, le attività economiche e il benessere delle comunità. Seguirà alle ore 14,30 la visita alle Saline Conti Vecchi eccezionalmente focalizzata su biodiversità, valorizzazione e gestione economica, a cura di Francesca Caldara.

“Nell’ambito delle iniziative #FAIBiodiversità il Fai Sardegna ha scelto di occuparsi delle zone umide come luoghi rappresentativi della biodiversità del nostro territorio” – dichiara Monica Scanu –. Sono ambienti lagunari, come il Bene Fai Saline Conti Vecchi, o costieri. Biodiversità delle zone umide, quindi: il tema verrà affrontato in una conferenza in cui parleremo della sua tutela per il benessere degli abitanti e in armonia con lo sviluppo di attività economiche legate al turismo, all’agricoltura e alla pesca”. “La biodiversità è finalmente riconosciuta in una valutazione ecosistemica come elemento fondamentale per uomo e ambiente, dato che il suo stato incide su ormai una serie di fattori della nostra quotidianità, da essa dipende la salute, il paesaggio, l’agricoltura, gli equilibri ecologici e climatici della nostra vita, un tema quindi da approfondire e diffondere”, commenta Maurizio Rivolta.

Domenica 19 maggio alle ore 15 Vania Statzu guiderà la Camminata nella biodiversità alle Saline Conti Vecchi e accompagnerà eccezionalmente i visitatori lungo un percorso sterrato di circa 2,5 chilometri alla scoperta della flora e della fauna che impreziosiscono la vasta zona umida di Santa Gilla. Il racconto sarà incentrato sulla biodiversità delle zone umide caratterizzate dalla produzione di sale, mettendo in evidenza i benefici derivanti da questo ciclo e le eventuali minacce derivanti, ad esempio, del cambiamento climatico in atto. Durante il percorso si visiteranno anche i ruderi di Villaggio Macchiareddu, voluto negli anni ‘20 dall’ingegner Luigi Conti Vecchi per ospitare la “comunità del sale”. Completano la visita il tour guidato in trenino all’interno del sito produttivo e la possibilità di visitare in autonomia gli edifici storici riallestiti con gli arredi, i macchinari e i documenti originali della salina degli anni ‘30.  

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