Regionali, Soru allarga la sua coalizione. E Todde lavora a 11 liste a suo sostegno

La spaccatura nel centrosinistra si è cristallizzata, almeno nella presenza di due candidature in campo: in attesa che si definisca la situazione all’interno della maggioranza che potrebbe avere conseguenze anche nel campo progressista. Oggi dal tavolo convocato da Fratelli d’Italia a Cagliari dovrebbe uscire fuori il nome del candidato (se la giocano sempre il governatore Christian Solinas e il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu), ma Alessandra Zedda di Forza Italia ieri ha annunciato di voler correre, anche da indipendente. Se anche il centrodestra dovesse presentarsi diviso alle urne l’esito delle Regionali sarebbe meno scontato e a quel punto la vittoria sarebbe più “contendibile”. Se le probabilità di una ricomposizione nel centrosinistra allargato al momento sono vicine allo zero (o quantomeno molto difficili), così sarebbero ancora più improbabili. Ma almeno la partita sarebbe tutta da giocare.  

Nel frattempo le due coalizioni si muovono, tra nuove alleanze e lavoro sulle liste. Alessandra Todde ha annunciato la novità dell’accordo con gli indipendentisti di A Innantis!, che correranno con il simbolo di M5s e dell’albero eradicato, vessillo del Giudicato di Arborea. Dovrebbero essere 11 in totale le liste a sostegno dell’ex europarlamentare. Con il partito di Conte dovrebbero correre anche dei candidati del Partito Gay di Fabrizio Marrazzo. Naturalmente ci sarà il Pd, e poi ancora Alleanza Rossoverde Sardegna, Orizzonte Comune, Psi con Sardi in Europa, Fortza Paris, Demos con Sardegna 2050, Sinistra Futura, La Base e una lista civica con Alessandra Todde Presidente.

Renato Soru ha incassato il sostegno di Azione. Il partito fondato da Carlo Calenda ha deciso di lasciare il Grande centro di Antonello Peru e Stefano Tunis col quale ha partecipato ai tavoli sul programma del centrodestra in vista delle prossime Regionali. “Purtroppo il copione già vissuto col centrosinistra si ripete col centrodestra – aveva scritto il segretario regionale, Giuseppe Luigi Cucca -, e, dopo tanto attendere e lottare, ci si è dovuti arrendere al fatto che ancora oggi si è costretti ad indugiare ulteriormente nell’individuare un candidato scelto in Sardegna in rappresentanza dei sardi, a favore di un candidato scelto dai tavoli romani e che a quei tavoli, e non ai sardi, dovrà rispondere. Si è persa un’occasione storica per costruire un progetto che diventasse punto di riferimento per i sardi moderati con una vera vocazione autonomista, distante da partiti prostrati ai voleri romani e dalle forze estremiste e populiste”.

Due giorni fa il deputato Ettore Rosato ha ufficializzato l’ingresso nella Coalizione sarda. “Abbiamo un progetto misurabile, concreto, sulla base della conoscenza profonda della Regione e delle possibili soluzioni a problemi e opportunità – ha detto -. Soru ha deciso di metterci la faccia, lo stimo molto, si candida per vincere, ha le caratteristiche professionali, politiche e umane per guidare questa compagine regionale e può raccogliere il consenso degli elettori liberi che non si riconoscono negli altri schieramenti e che hanno la capacità di guardare all’interesse della Regione, e di questi elettori liberi ce ne saranno tanti perché tanti si rendono conto di aver dato fiducia a una proposta politica deludente”. Qualche giorno prima l’ex governatore ha imbarcato anche una trentina di dissidenti del Pd, che hanno lasciato il partito in polemica coi vertici regionali e nazionali. Presenteranno una nuova lista, Alleanza sarda e democratica, della quale fanno parte l’ex parlamentare Romina Mura, la segretaria provinciale di Oristano, Maria Obinu, l’ex sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu. “Ci stiamo dimettendo arrabbiati – ha detto Mura -: hanno chiuso le porte alle primarie per un’alleanza. Soru è tra i quaranta fondatori del Pd. Voglio sgridare il segretario regionale e i dirigenti: sono responsabili di questo sfascio”. Senza escludere niente per il futuro: “Si può ricomporre tutto e tutti insieme – ha detto -. Noi per ora siamo uniti con Renato Soru”.

Andrea Tramonte

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