I democratici sardi si incontrano oggi a Tramatza e si annuncia un confronto vivace. E’ la prima riunione dell’assemblea regionale dopo l’avvio della discussione sulla data delle primarie per la scelta del governatore e del congresso regionale. La proposta avanzata dal segretario Silvio Lai – primarie a luglio e poi il congresso – non piace a una parte rilevante del partito che vi vede un tentativo di congelare l’attuale gruppo dirigente. Proprio ieri a Sassari nove circoli del Pd hanno discusso e approvato un documento che chiede un percorso opposto: prima il congresso, col rinnovo del gruppo dirigente, poi le primarie.
E’ d’altra parte lo stesso percorso indicato da alcuni esponenti di rilievo, a partire dalla stessa presidente dell’assemblea Valentina Sanna che ha convocato l’incontro odierno (si terrà a partire dalla 9,30 a Tramatza) aprendolo alla partecipazione dei segretari dei circoli.
Silvio Lai ha motivato la proposta di tenere al più presto le primarie (si è anche parlato di una data, il 7 luglio) anche a partire dalla preoccupazione che il governatore Ugo Cappellacci si dimetta prima dell’estate per anticipare la data del voto e avviare subito la propria personale campagna elettorale, giocando sull’effetto sorpresa. Ma nell’ultimo incontro del vertice della coalizione di centrosinistra è stato fatto notare che difficilmente il governatore lascerà il suo posto prima della visita del Papa nell’Isola (prevista per il prossimo 22 settembre), cioè di un’occasione di grande visibilità personale. Anche i partiti alleati del Pd (Rossomori e Sel, in particolare) preferirebbero che le primarie si tenessero dopo l’estate.
All’interno del Pd la questione delle date è squisitamente politica e crea uno spartiacque tra l’attuale segreteria e quanti premono per un radicale rinnovamento o, semplicemente, ritengono di aver bisogno di più tempo per preparare la corsa personale alla leadership del futuro governo sardo. Da subito dopo le elezioni Politiche è cominciato un fitto movimento interno fatto di incontri e riunioni tra le componenti interne alla ricerca di un nuovo assetto. E di prese di posizione durissime, come quella di Arturo Parisi. E di appelli a salvare e difendere lo strumento delle primarie, come quello lanciato da un gruppo di professionisti e amministratori isolani.
