Erano una quarantina le persone che il 7 aprile si sono ritrovate all’hotel Sardegna termale di Sardara. Sono 19 quelli che sono stati identificati sul posto dalla Finanza e altri dieci nomi sono emersi dalle testimonianze dei giorni successivi: all’appello manca ancora una decina di protagonisti. Dalle indiscrezioni emerge che quando le Fiamme gialle sono entrate nei locali qualcuno dei presenti è scappato dalla finestra, qualcuno si è nascosto in camera e c’è chi si è tolto le scarpe per sedersi a bordo piscina e camuffarsi tra i clienti della struttura. Mercoledì riprenderanno gli interrogatori dei testimoni da parte del pubblico ministero del tribunale di Cagliari, Giangiacomo Pilia, titolare del procedimento penale aperto contro ignoti, e al momento senza ipotesi di reato, per far luce sul pranzo “proibito”. Anche per verificare se i vari rappresentanti istituzionali presenti siano andati coi mezzi di servizio al pranzo in zona arancione. Altre persone informate sui fatti dovrebbero essere sentite dalla Guardia di finanza che sta lavorando gomito a gomito col magistrato. Potrebbe dunque essere questa la settimana decisiva per capire come si svilupperà l’indagine aperta dalla procuratrice Maria Alessandra Pelagatti dopo la notizia che una quarantina tra dirigenti della Regione, manager di aziende sanitarie, medici, ingegneri, vertici di enti strumentali, politici e militari si sono riuniti in violazione dei divieti imposti dalla zona arancione, in vigore in quei giorni. Un pranzo interrotto dalla Guardia di finanza della Tenenza di Sanluri, che dopo un fuggi-fuggi generale ha comunque identificato 19 persone. Quasi tutte le altre, invece, le stanno ora identificando gli investigatori attraverso i testi sentiti in Procura. Stando alle prime indiscrezioni filtrate, il faccia a faccia più lungo con gli inquirenti sarebbe stato quello di Antonio Casula, capo della Forestale in Sardegna. È stato sentito per circa tre ore, dopo aver dichiarato di essere stato a Sardara per ragioni di lavoro. Secondo le ricostruzioni emerse dalle testimonianze ad invitare i commensali al banchetto sarebbe stato il gestore dello stabilimento termale, Giovanni Corona. Un particolare chiarito anche da Mauro Esu, portavoce del presidente della Regione Christian Solinas, presente al pranzo in quanto amico di Corona. Dodici le persone sentite in tre giorni, mentre altri potrebbero essere sentiti già nelle prossime ore dai finanzieri coordinati dal colonnello Vittorio Capriello, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziario di Cagliari.
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Il racconto di alcuni testimoni sarebbe stato contraddetto da altri, dunque per loro la Procura sta valutando che fare. Tra i dodici già sentiti ci sono anche l’ex assessore della Giunta Pigliaru e direttore generale del Centro servizi per le imprese (ramo della Camera di Commercio), Cristiano Erriu, Giuliano Patteri, direttore generale di Forestas, Umberto Oppus, direttore generale dell’assessorato regionale agli Enti locali – l’unico finora ad aver annunciato di voler rimettere il mandato – Alessandro Naitana, dg dell’assessorato regionale all’Industria, Sandro Murtas, ex direttore generale di Abbanoa, i vertici dell’Aou di Cagliari (Giorgio Sorrentino, la direttrice amministrativa Roberta Manutza e Paola Racugno, nominata il primo febbraio scorso direttrice sanitaria), il comandante del 151esimo Reggimento della Brigata Sassari, colonnello Mario Granari, il gestore della struttura Giovanni Corona e il portavoce del governatore, Mauro Esu. La sensazione è che inquirenti e investigatori stiano cercando di sentire il maggior numero di testi possibili, così da chiarire la ragione di quell’insolito assembramento di dirigenti e vertici di aziende pubbliche regionali. La palla passerà poi alla politica: il presidente Solinas ha annunciato da subito provvedimenti nei confronti dei commensali riferibili all’amministrazione regionale.
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Gli altri nomi dei presenti che sono emersi nei giorni scorsi sono quelli del sindaco di Sanluri e capo di gabinetto dell’assessorato all’Industria, Alberto Urpi, del consulente dell’assessorato Urbanistica ed Enti locali (fratello del portavoce di Solinas), Stefano Esu, del commissario straordinario della Provincia di Sassari (storico esponente dei Riformatori), Pietrino Fois, del presidente del cda Sogaerdyn (aeroporto di Elmas) legato alla Coldiretti, Vitangelo Tizzano, l’ex amministratore unico di Abbanoa (legato al Pd), Abramo Garau, l’imprenditore del Sassarese, Francesco Antonio Soro, il capogrupppo sardista di Porto Torres, Bastianino Spanu, l’ex presidente di Laore Antonio Monni, il sindaco di Gadoni, Francesco Mario Peddio, con la sorella Maria, il cagliaritano Luigi Leone e Gianfranco Monni di Perdaxius. A Sardara c’era anche il segretario dell’Udc del Cagliaritano, Andrea Floris, mentre il colonnello della Brigata Sassari è stato accompagnato da Mario Piras e Davide Concas e i vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria dal giornalista Fabrizio Meloni; l’ultimo nome emerso è quello del chitarrista Luigi Puddu, nominato di recente direttore artistico dell’Ente lirico di Cagliari con un passato nella Scuola civica del capoluogo.
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M.Z.