Pranzo di Sardara, ci sono 5 indagati: peculato e omissione di atti d’ufficio

Ci sono cinque indagati nell’indagine della Procura di Cagliari sul pranzo “proibito” in un complesso termale di Sardara, interrotto lo scorso 7 aprile dalla Finanza per violazione delle norme anti-assembramento previste per la zona arancione. Al banchetto avrebbero partecipato una quarantina tra direttori generali della Regione, vertici di aziende sanitarie e di enti strumentali, politici e amministratori. Molti di questi all’arrivo delle Fiamme Gialle erano riusciti a dileguarsi: sono stati 19 quelli identificati a Sardara, altri dieci nomi sono filtrati successivamente e altrettanti mancherebbero ancora all’appello. Mentre la politica tarda a dare risposte sulla presenza di tutte quelle figure a Sardara, la Procura fa la sua parte e valuta le eventuali irregolarità commesse dai commensali con incarichi pubblici. Con l’ipotesi di peculato d’uso per avere utilizzato l’auto di servizio – secondo quanto riporta il quotidiano l’Unione Sarda – sono stati iscritti nel registro degli indagati in quattro: si tratta del colonnello Marco Granari, comandante del 151/o reggimento della Brigata Sassari, del suo vice Mario Piras, tenente colonnello, ma anche del direttore generale di Forestas, Giuliano Patteri, e dell’ex manager dell’Azienda ospedaliero universitaria, Giorgio Sorrentino, già dimessosi dall’incarico.

Il quotidiano evidenzia che il colonnello Granari risulta anche essere indagato per peculato e tentata truffa militare dalla Procura Militare di Roma che ha acquisito gli atti dalla Procura di Cagliari per la parte di sua competenza. L’accusa di omissione d’atti d’ufficio è stata invece ipotizzata per Antonio Casula, comandante regionale del Corpo Forestale. A metterlo nei guai sarebbe il suo ruolo oltre che di pubblico ufficiale anche quello di ufficiale di polizia giudiziaria con competenze specifiche nella vigilanza e nel controllo del rispetto delle norme anti-covid contro la pandemia. Sarrebbe comuqnue riuscito a evitare l’accusa di peculato dimostrando di essersi fermato a Sardara con una semplice deviazione di ritorno da una missione nel Sassarese. Intanto ieri, come persona informata dei fatti, è stato sentito per quasi due ore dal pm, Giangiacomo Pilia, il collaboratore dell’assessorato regionale agli Enti locali, Stefano Esu, fratello di Mauro, portavoce del governatore della Sardegna, Christian Solinas. Mentre lunedì è stato sentito dalla Finanza il direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, Luigi Puddu, ed è possibile che venga ascoltato anche il sovrintendente Nicola Colabianchi che non ha molto apprezzato la gita alle terme del chitarrista cagliaritano.

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