“Come partito indipendentista, pensiamo che non sussistano le condizioni per una proficua partecipazione alle elezioni politiche di marzo”. Lo fa sapere il segretario nazionale di Progres (Progetu Repùblica de Sardigna), Gianluca Collu. “Il Rosatellum – dice – rende praticamente impossibile arrivare ad ottenere un seggio in Parlamento e ciò limiterebbe i nostri obiettivi alla mera testimonianza, o al risultato di contribuire a far perdere o vincere una coalizione unionista su un’altra unionista”.
Progres, dunque, si tira indietro rispetto agli obiettivi del Polo dell’autodeterminazione che ha ufficializzato la propria nascita lo scorso 24 novembre (leggi qui) e ieri ha annunciato la corsa alle Politiche di marzo (leggi qui). Collu (nella foto sotto) aggiunge: “Ora inizia la campagna per le Regionali del 2019”. Possibilmente, “partendo dall’impegno nelle quarantadue comunità dove sono previste le Amministrative di quest’anno”. Sin da ora, sottolinea “siamo convinti – sottolinea il segretario – che si debba aprire un confronto con i partiti sardi che condividono valori e obiettivi comuni come il riconoscimento della Nazione sarda, il diritto a decidere del nostro popolo, la conquista di nuovi e maggiori spazi di sovranità, una ridefinizione dei rapporti con lo Stato italiano attraverso la riscrittura dello Statuto, per una convergenza che possa in tempi brevi proporre ai sardi un blocco nazionale forte e autorevole”.
Precisiamo che Progres, pur essendo un partito indipendentista, non ha mai aderito al Polo dell’autodeterminazione, di cui invece fanno parte Rossomori, l’associazione Sardos, i movimenti Gentes, Comunidades e ‘Sardegna possibile’, i partiti Liberu, Irs e Sardigna Natzione. Progres sembrava però un potenziale interlocutore, anche perché alle Regionali del 2014 era una gamba di ‘Sardegna possibile’ guidata allora da Michele Murgia. Ma oggi attraverso il segretario Collu il partito ha ufficializzato la definitiva presa di distanza dal raggruppamento.