Il Pd marcia verso il congresso (con primarie). Ma tutto slitta a marzo

Il Pd sardo si prepara al congresso con primarie aperte. Ma cambia la data per l’elezione del nuovo segretario: quella più probabile è il 12 marzo anziché il 26 febbraio.

Il congresso del Pd – con primarie aperte – si farà. C’è la conferma del garante Gianni Dal Moro che per il 9 gennaio ha convocato a Oristano la Direzione del partito. All’ordine del giorno la discussione sulla commissione che gestirà il percorso verso l’elezione del nuovo segretario regionale. Ma è ormai certo che le urne non si apriranno più il 26 febbraio: la data più probabile è il 12 marzo.

La convocazione di Dal Moro è arrivata in questi giorni. I dem tornano a rivedersi dopo due mesi, visto che l’ultima volta si erano incontrati il 7 novembre in un appuntamento pre-referendario che doveva preparare il partito alla campagna per il voto sulla riforma della Costituzione. Come sia andata è storia nota: il No ha stravinto in Sardegna col 72,22 per cento e per Matteo Renzi, dimissionario la stessa notte dell’8 dicembre, è stato il peggior risultato raccolto in Italia.

In teoria sono due le commissioni che il Pd sardo deve nominare: una per il regolamento delle primarie, l’altra per il congresso. Ma dal partito filtra che i democratici stanno optando per un organismo unitario nel quale saranno rappresentante tutte le tre componenti interne: i soriani-lettiani, i popolari-riformisti di Cabras-Fadda e l’ex minoranza interna che raccoglie soprattutto renziani ed ex Ds. Si dovrebbe arrivare a nove nomine, cioè tre per ciascuna area.

In Sardegna, per Statuto, la commissione deve essere votata dall’Assemblea che sarà convocata – è l’ipotesi – la settimana successiva alla Direzione, presumibilmente tra il 16 e il 18 gennaio. Dopo di che dovranno essere presentate le candidature. E gli scenari sono due: se i democratici che correranno per la segreteria saranno almeno quattro, la prima scrematura dovranno farla i tesserati dei circoli portando a tre le candidature. Diversamente se andrà direttamente a primarie.

Al momento non circolano indiscrezioni sui papabili.  Non si esclude un nome unitario, ma la strada sembra difficile, visto che il partito non è riuscito a mettersi d’accordo nemmeno sul segretario a tempo, quell’Epifani sardo che avrebbe dovuto accompagnare il Pd isolano verso il congresso. Infatti sono intervenuti dal Nazareno con la nomina del garante Dal Moro, lo scorso ottobre.

Ormai sono otto mesi che il Pd isolano è senza segretario: Renato Soru, eletto a ottobre 2014, si  è dimesso il 5 maggio 2016, poche ore dopo la condanna a tre anni per evasione fiscale. Ma l’ex maggioranza congressuale era già spaccata: il divorzio tra l’ex segretario e i popolari-riformisti arrivò a marzo 2016, in un crescendo di scontri frontali. Da allora molti buoni propositi su una gestione pacifica del partito. Ma ogni tentativo è sempre naufragato.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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