Pd, il garante Dal Moro si presenta: “Tutto congelato sino al referendum”

Sino al 4 dicembre il Pd sardo si occuperò solo di referendum. Ordine impartito dal garante Gianni Dal Moro. Congelati rimpasto della Giunta e preparazione del congresso.

“Sino al 4 dicembre il Pd sardo si deve occupare solo di referendum. Dal giorno successivo penseremo a come rafforzare l’attività della Giunta regionale e ci dedicheremo anche a organizzare il congresso”. Gianni Dal Moro, il garante mandato nell’Isola da Matteo Renzi per mettere pace nel partito, ha tracciato oggi la sua road map. Lo ho fatto da Oristano, dove dalle 16,30 si è riunita l’assemblea.

Dal Moro ha parlato per venti minuti all’inizio della riunione e per cinque alla fine. “Come sapete – ha esordito – non sono venuto qui per comandare. E sono qui perché lo avete chiesto voi. Vero che mi ascrivono alla categoria dei decisionisti, ma il mio compito è ascoltare e accompagnare un percorso. Una fase in tre tappe che comincia oggi con la campagna referendaria. Perché la riforma della Costituzione non riguarda solo il Pd, ma rappresenta l’avvio di una nuova storia per il nostro Paese, a prescindere dal risultato delle urne. Noi abbiamo il dovere di non lasciare nulla di intentato: per questo da qui al 4 dicembre bisogna intercettare gli indecisi e allargare il baricentro oltre il Partito democratico”.

Il garante mette sul tavolo la sua ricetta: “Vorrei che tutti, in questo mese, girassero paese per paese, strada per strada. Non ci dobbiamo accontentare dei convegni, dobbiamo fare il porta a porta. Servono anche i banchetti, è necessario essere presenti nei mercati”. Quindi il messaggio a quei democratici schierati per il No: “Non saranno sanzionati perché il partito non è una caserma. Ma nessuno può trasformare il Pd in un campo da gioco: vuol dire che gli organi ufficiali devono rispettare le decisioni, non possono essere assunte posizioni diversi dal Sì”.

Dal Moro chiede “lealtà e impegno” ai democratici sardi. E anticipa il calendario degli appuntamenti referendari, a cominciare dalla “visita di un giorno e mezzo del premier Matteo Renzi, il 16 sera e la mattina del 17″. Il capo del Governo atterrerà nell’Isola nella doppia veste di segretario del Pd e presidente del Consiglio e “firmerà il patto per Cagliari” con la definizione delle risorse relative alla Città metropolitana. “Arriveranno anche i ministri Maurizio Martina e Andrea Orlando“, perché la Sardegna è considerata una regione chiave per la vittoria del Sì”. Prevista pure una serie di convegni, il primo dei quali è programmato per venerdì 11 con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa.

Il garante del Pd sardo non nasconde le difficoltà che il fronte del Sì sta incontrando al Sud, dove “siamo indietro – dice – ma le Europee del 2014 ci hanno insegnato a non fidarci troppo dei sondaggi. I veri risultati si ottengono col lavoro quotidiano che, ribadisco, ci chiama tutti”.

Quanto al rimpasto della Giunta che Dal Moro preferisce chiamare “rafforzamento dell’attività della Giunta”, il garante si limita a dire “di aver chiacchierato, in più di un’occasione, col presidente della Regione Francesco Pigliaru“. Ma, ovviamente, non rivela il contenuto di quegli incontri.

Più dettagliato, invece, è il percorso verso le primarie che “si terranno il 26 febbraio 2017, come deciso da questa assemblea. Io – promette – per quanto possibile rispetterò quella data. Ma sappiate che non dipende solo da me. Assicuro invece l’impegno a nominare una commissione congressuale e lascerò che siate voi a fissare le regole, sebbene andranno approvate dalla commissione nazionale di garanzia”. Dal Moro conferma infine che in questi mesi di permanenza in Sardegna verrà affiancato “da un esecutivo”. Ma anche in questo caso il gruppo di lavoro, “in rappresentanza di tutte le anime del partito”, sarà decisa dopo il referendum.

Dopo Dal Moro intervengono in dieci: Gianluigi Piras, Antonella Casula, Giuseppe Frau, Giacomo Spissu, Renato Soru, Romina Mura, Gavino Manca, Anna Crisponi, Francesco Sanna e Giovanni Pinna. Quindi il garante prende di nuovo la parola. “Voglio essere sincero – osserva -: non sento ancora l’entusiasmo che serve per vincere. Vi chiedo di buttare il cuore oltre l’ostacolo”.

A Oristano i lavori li ha aperti la presidente Giannarita Mele che prima di Dal Moro ha chiamato “il partito a uno straordinario impegno per far vincere il Sì il 4 dicembre”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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