Pd, ecco la nuova corrente del disagio (e della scheda bianca)

In Sardegna sono stati 2.061 gli elettori che alle primarie del 30 aprile hanno votato scheda bianca sul segretario regionale. Corrispondo al 4,43% dei 46.499 votanti totali.

È nata una nuova corrente nel Pd sardo: è quella del disagio e dell’insofferenza. Si è materializzata, attraverso la scheda bianca, alle primarie del 30 aprile. Vale il 4,43 per cento del partito. In numeri assoluti sono 2.061 elettori sui 46.499 totali che hanno votato domenica scorsa. Così sulla scelta del segretario regionale, e in corsa c’erano il senatore Giuseppe Luigi Cucca, nuovo leader del Pd isolano, e il deputato Francesco Sanna. Il fenomeno ha avuto proporzioni inferiori quando si è trattato di esprimere la preferenza sul nazionale, tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. In questo caso le schede bianche sono state 916, pari all’1,9 per cento dei 47.210 votanti.

Nei giorni scorsi, quando sono arrivati i primi risultati certi, sebbene solo ufficiosi, sulle primarie nell’Isola, Sardinia Post ha rilevato quel messaggio silenzioso lanciato dalle urne. Ma nel partito lo avevano considerato fisiologico (leggi qui), perché le schede bianche sembrano non superare il 2,7 per cento (inizialmente ne erano state contate 1.198 su 43.460 votanti). Invece coi dati ufficiali, dopo il riesame di tutti i verbali dei 270 seggi sardi, la percentuale è salita di quasi due punti, sino al 4,43.

Si tratta, evidentemente, di un numero che deve far preoccupare. Di certo suggerisce una lettura: intanto il solo gesto di recarsi alle urne esprime, per un verso, fiducia nel Pd sardo, considerato da quegli elettori ancora il partito di riferimento. In caso contrario non sarebbero nemmeno andati a votare. Ma con la scheda bianca è stata contestata la gestione. Come fosse una sveglia suonata, un ultimo avvertimento prima di un addio in qualche modo annunciato.

Per capire il profilo di quegli elettori e avere un po’ di contezza sul chi siano, può aiutare l’analisi fatta sulle primarie del 30 aprile dall’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo. Risulta che i due terzi dei votanti sono stati over 55, il doppio rispetto al 2007 (qui il documento completo). Vuol dire che il Pd continua a perdere elettori giovani o della prima età adulta, mentre resta fidelizzato chi ha lunghi trascorsi di militanza, nel Pci prima, nel Pds poi e infine nei Ds.

Il neosegretario Cucca, espressione dei renziani della prima ora e degli ex Ds nonché alleato in queste primarie coi popolari-riformisti di Cabras-Fadda, non può non tener conto di quel 4,43 per cento di schede bianche, adesso che vanno decise le cariche all’interno del Pd. Dalla nuova segreteria regionale alla presidenza del partito. Cucca ha detto da subito di voler un Pd unito. E il primo modo per dare concretezza a questa dichiarazione d’intenti sarà dato proprio dalla scelta della squadra che governerà il Pd.

Quanto alle schede bianche sul voto nazionale, cioè quell’1,9 per cento di elettori che hanno protestato non scegliendo né Renzi né Orlando e nemmeno Emiliano, dovrà essere portato all’attenzione del Nazareno dai ventisei democratici sardi appena eletti nella nuova Assemblea nazionale (qui tutti i nomi).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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