Patto Sardegna: oltre 2 miliardi per strade, porti e rischio idrogeologico

Oltre due miliardi di euro per strade, porti, sistemi idrici e per ridurre il rischio idrogeologico. Sono questi alcuni degli interventi che si potranno realizzare grazie al Patto per la Sardegna firmato la scorsa settimana a Sassari dal premier Matteo Renzi e dal Governatore, Francesco Pigliaru. Proprio il capo della Giunta sarda insieme all’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda oggi hanno illustrato i dettagli di come saranno investiti i 2 miliardi di euro.

“Quello di oggi è il primo di una serie di incontri di approfondimento sui singoli punti del Patto che abbiamo firmato con il Governo e che porterà in Sardegna quasi 3 miliardi di euro – ha evidenziato il presidente Pigliaru -. Cominciamo con le infrastrutture e proseguiremo con gli altri temi. Vogliamo spiegare in modo molto chiaro quali risorse sono destinate a realizzare cosa e con quali tempi”. Ma non solo. “Il Patto, al quale si è lavorato con grande impegno e in stretta collaborazione con il Governo, è un passaggio fondamentale per la legislatura e per la Sardegna – ha spiegato Pigliaru – Come si è detto, conta due componenti: le risorse statali ordinarie, ma programmate in modo da rispondere alle reali esigenze dei territori, e fondi straordinari, aggiuntivi, destinati a mitigare gli svantaggi dati dalla condizione di insularità. Per la prima volta ne abbiamo calcolato i costi e, nello stesso tempo, individuato soluzioni. Il Patto contiene le risposte alle nostre richieste, il riconoscimento operativo completo da parte del Governo, e mette in campo risorse importanti che dobbiamo spendere bene, ottenendo risultati concreti nei tempi stabiliti”.

I soldi per le infrastrutture
Per strade, porti, sistemi idrici e mitigazione del rischio idrogeologico, sommando le risorse del Patto a quelle dei contratti Anas e della Cabina di Regia, si arriva a oltre 2 miliardi di euro. Per colmare lo storico deficit infrastrutturale, la Sardegna può contare su 1 miliardo e 443 milioni di euro in più a carico dello Stato e su 557 milioni 920mila euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione, previsti nella quota del 12,6% del Fondo assegnato alla Regione. “Abbiamo tre portafogli diversi, uno della Sardegna, uno dell’Anas e l’altro del Governo con la Cabina di regia – spiega l’assessore Maninchedda -. Con questi tre diversi portafogli lo Stato finanzia le grandi opere di competenza statale e noi finanziamo le nostre. Prima non accadeva così, basta pensare alla Sassari-Olbia, che con i suoi oltre 900 milioni ha quasi consumato l’intero importo del Fsc regionale disponibile. La Sardegna finora è stata molto trascurata e penalizzata finanziariamente. Ora serve una gara di efficienza, dovranno essere accelerati progettazione e appalto delle opere”.

Le risorse disponibili
Per le strade ci sono 162 milioni di euro del Fsc, 512 della Cabina di regia più 931 milioni 26mila euro inseriti nel contratto di programma dell’Anas fino al 2020, per un totale di 1 miliardo e 700mila euro. 345 milioni 920mila euro vanno ai sistemi idrici e agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sono previsti per esempio interventi di messa in sicurezza di una cinquantina di dighe per aumentare la capacità d’invaso e per il collegamento Tirso-Flumendosa 4° lotto per la connessione col Sulcis-Iglesiente (59 milioni). 50 milioni, infine, serviranno a riqualificare e ampliare i porti principali della Sardegna compresi i porti turistici, a cominciare da quelli del Sulcis fino ad Alghero e La Maddalena. Fra gli interventi sulle strade ci sono il tratto nord della circonvallazione di Olbia per collegare la Sassari-Olbia con la strada Statale 125-133 bis Olbia-Palau (90 milioni di cui 11,8 del Fsc); l’eliminazione degli svincoli a raso sulla strada Statale 554, 30 milioni più 80 a carico dello Stato per il collegamento fra l’attuale e la nuova 554, mentre a carico dell’Anas  ci sono 128 milioni 400mila euro per l’adeguamento del secondo lotto; la messa in sicurezza della Sassari-Olbia (dal km 192,500 al km 209,5) con 20 milioni del Fsc a cui si aggiungono 280 milioni per completare l’ultimo tratto della Statale 131 tra l’innesto della nuova strada e l’abitato di Sassari.
Un fiume di denaro, quindi. “Tra noi e Palazzo Chigi è stato costituito il comitato di gestione del Patto – ha evidenziato ancora il governatore – Regione e Governo si controlleranno a vicenda e ci sarà un monitoraggio costante”.

LEGGI ANCHE: Patto per la Sardegna, contratto con Anas: due miliardi per le infrastrutture

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