Marcialis fuori dalle primarie Pd. Ma Cucca non si ritira. E Sanna: “Ripensaci”

Si è fatto ingarbugliato il quadro del Pd sardo: naufraga l’ipotesi di un ritiro volontario di tutte le candidature per riaprire i termini e permettere di sostituire Marcialis.

Si è fatto ingarbugliato il quadro del Pd sardo: naufraga l’ipotesi di un ritiro volontario di tutte le candidature per riaprire i termini e permettere di sostituire il bersaniano Yuri Marcialis che ieri si ha ufficialmente lasciato la corsa: esce dal partito ed entra nel movimento dei Democratici e progressisti.

L’ipotesi di azzerare le candidature è stata discussa mercoledì scorso dalla commissione del congresso: la formano tre delegati per ciascuna delle quattro correnti interne che si sono dati una settimana di tempo per tastare il terreno, fissando a oggi la scadenza del giro di consultazioni. Il risultato è che Giuseppe Luigi Cucca, il senatore nuorese candidato dall’ex minoranza interna (ex Ds e renziani di area popolare), non si ritira. “Ho fatto del rispetto delle regole – dice a Sardinia Post – una bandiera: non sarò certo io a stravolgerle. Non sono mai stati nemmeno chiari i termini della proposta: ci è stato chiesto un passo indietro per poi rifarne uno avanti, ricandidandoci”.

Cucca, tuttavia, non mette veti sul fatto che Marcialis possa essere sostituito. “Questo lo deve decidere la commissione congressuale” che torna a riunirsi domani. Ma il Pd è diviso tra i favorevoli e quanti, invece, non vogliono creare un precedente riaprendo i termini attraverso una deroga.

Tra i favorevoli c’è Tore Cherchi, l’ex diessino che non solo ha sostenuto la candidatura di Marcialis ma ha lavorato alla costruzione della nuova componente interna. Ovvero la Sinistra federalista e autonoma che guarda alla base del partito, quella meno moderata. Cherchi dice: “Confido nel fatto che la commissione congressuale consideri le circostanze politiche e riapra i termini delle candidature. Deroghe ce ne sono già state: per esempio è stato deciso di accorpare le primarie regionali a quelle nazionali senza nemmeno convocare la Direzione. Anche la scadenza per la presentazione delle liste è slittata. E va benissimo, perché quando cambia il contesto, è giusto lavorare con spirito aperto e collaborativo. Ma lo stesso bisogna fare con le candidature, in modo da rendere praticabile a tutti il terreno congressuale”.

Insieme a Cucca resta in corsa Francesco Sanna, il renziano sostenuto da un’alleanza ampia tra soriani, lettiani e pezzi di ex Ds. Anche ieri il deputato di Iglesias ha ribadito, con una nota, la propria disponibilità a ritirarsi, “nel caso in cui anche Giuseppe Luigi Cucca fosse della stessa idea (leggi qui)”. Ma adesso che il senatore sbarra la strada all’azzeramento delle candidature, Sanna lo invita “a ripensarci”.

Il deputato, in linea con la posizione della commissione congressuale, si è detto pronto al passo indietro anche per provare a costruire un’ipotesi di leadership unitaria, proprio alla luce di quando successo a livello nazionale con il ritorno anticipato alle primarie, le contestuali dimissioni di Matteo Renzi e la scissione. “Mi permetto di suggerisce – appunta Sanna – un ulteriore supplemento di riflessione di alcuni giorni, per tutti”.

Domani la commissione congressuale si rivede sempre nella sede del Pd regionale, in via Roma a Cagliari. La seduta, come accaduto mercoledì scorso, è allargata ai rappresentanti dei tre candidati. E sarà sempre Anna Crisponi a rappresentare quel pezzo di partito che sosteneva Marcialis e chiede adesso di restare in corsa con un altro democratico. Indiscrezioni non ne circolano. Filtra solo che “si sta discutendo su una rosa di nomi”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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