Primarie Pd, possibile ritiro di tutte le candidature: una settimana di riflessione

Nel Pd sardo, alla luce di quanto successo a livello nazionale col nuovo congresso e la scissione, si potrebbero riaprire i termini per presentare candidature alle primarie.

Nel Pd sardo si ragiona sul ritiro di tutte le candidature per le primarie del 30 aprile con la conseguente riapertura dei termini per presentarne di nuove. L’ipotesi è stata discussa dalla commissione congressuale del partito che oggi si è riunita nella sede regionale di via Roma a Cagliari: nel Pd si sono dati cinque giorni di tempo per decidere il da farsi.

L’eventuale azzeramento delle candidature è emerso contestualmente all’incertezza di Yuri Marcialis, uno dei tre dem in corsa per la segreteria regionale, insieme a Giuseppe Luigi Cucca e a Francesco Sanna: Marcialis ha comunicato al partito che potrebbe non proseguire la sfida visto che, da bersaniano qual è, non esclude di lasciare il Pd per confluire nel Movimento dei Democratici e progressisti.

In virtù di questo possibile epilogo, la Traversata, cioè la corrente degli ex civatiani che da subito aveva deciso di appoggiare Marcialis, ha chiesto alla commissione di poter fare una deroga al regolamento e sostituire Marcialis con un altro nome. A quel punto si è aperto il dibattito e tutti i dieci componenti dell’organismo congressuale si sono trovati d’accordo su una questione: quando la macchina organizzativa delle primarie sarde si è messa in moto, nessuno poteva immaginare che il Pd sarebbe stato travolto da una scissione, ciò che ha profondamente cambiato lo scenario politico. Si aggiunga la decisione stessa del Nazareno di andare a nuovo congresso, anticipando la fine del mandato di Matteo Renzi.

In questo quadro la commissione ha aperto alla possibilità che vengano ritirate tutte le candidature per avviare nel partito un supplemento di discussione, alla luce di quanto accaduto a livello nazionale.

Sul punto non ci sono stati contrari tra i dieci commissari sardi – Barbara Argiolas, Antonio Biancu, Anna Crisponi, Luisa Guiso, Sebastiano Mazzone, Ciccitto Morittu, Rossella Pinna, Massimo Pintus, Dino Pusceddu e Tore Sanna -. Tutti hanno convenuto sul fatto che l’occasione di riaprire i termini delle primarie potrebbe anche far ripartire il confronto sulla candidatura unitaria. Sulla stessa posizione anche i rappresentanti dei tre candidati, che hanno partecipato alla riunione odierna: Tarcisio Nazzari per Marcialis, Giannarita Mele per Cucca ed Eliseo Secci per Francesco Sanna.

Nel Pd si sono dati due scadenze immediate: entro sabato mattina Marcialis deve comunicare alla commissione congressuale se resta in corsa oppure no. Le diverse correnti del partito hanno invece tempo sino a lunedì sera per decidere se avvallare – o meno – l’eventuale ritiro delle candidature di Cucca e Sanna. Sempre col proposito che l’uno  e l’altro possano comunque ripresentarsi. Ciò che invece non cambia è la data delle primarie, confermata per il 30 aprile, a prescindere dalle scelte che si faranno in questi giorni.

Cucca è sostenuto dall’ex minoranza del partito, formata in gran parte da ex Ds e renziani. Sanna, invece, è appoggiato da soriani e lettiani, più alcuni pezzi di ex Ds. Una posizione dovrà prenderla pure la corrente popolare-riformista formata dalle aree Fadda e Cabras, sebbene a livello regionale non abbia ancora deciso con chi schierarsi.

Sullo sfondo resta l’anomalia tutta sarda del Pd, visto che Cucca e Sanna si sfidano alle primarie ma sono entrambi renziani. Il tema è quasi un tabù nel partito, perché affrontarlo vorrebbe dire entrare nel ventre molle dello stesso Pd isolano che sulla divisioni interne ha costruito la sua storia (e moltissime battaglie). Vero che oggi, con l’ipotesi di ritirare le candidature del 30 aprile, i democratici hanno rilanciato la questione dell’unità. Ma non si può dimenticare che i dem sardi ha provato per quasi un anno a trovare un nome che mettesse d’accordo tutti. Il traguardo non è stato raggiunto nemmeno quando la posta in gioco era la sola elezione di un segretario a tempo, un Epifani isolano che non sembra esistere a queste latitudini.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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