M5S, i parlamentarsi si spaccano sulla richiesta di espulsione della deputata sarda

Lealisti vs dissidenti: oggi all’interno del Movimento 5 Stelle si assiste ad una frattura profonda, tra chi difende Paola Pinna e Massimo Artini e chi invece segue la linea Grillo-Casaleggio e ha votato si alla richiesta di espulsione dei due parlamentari. Il deputato Riccardo Nuti va all’attacco dei colleghi, accusandoli di “prendere per il culo” in merito ai bonifici da loro effettuati. “Se io faccio un bonifico da 2000 euro ma dovrei farlo da 6000 euro vuol dire che prendo per il culo. Se io rendiconto con un mio criterio di calcolo posso decidere cosa conteggiare e cosa non conteggiare e quindi prendo per il culo”, scrive su facebook. “Se io faccio un bonifico a chi voglio io anziché al fondo statale per le pmi vuol dire che prendo per il culo”, conclude.

Di diverso avviso Mara Mucci, deputata, che su twitter scrive: “Si parla ancora di scontrini.. #beppefermati, Massimo Artini e Paola Pinna hanno restituito e rendicontato”. Mucci ha postato anche la foto di un cartello su cui c’è scritto ‘#Occupy Assemblea’.

“Oggi ci troviamo di fronte ad una scelta. Come in ogni votazione avvenuta finora, non darò alcuna indicazione di voto né informazione perché tanti mi stanno taggando o scrivendo” ma “a votazione in corso vi chiedo solo una cosa: non derogare alle regole”. Lo scrive invece il deputato Giuseppe D’Ambrosio sul suo profilo Fb dove, tra l’altro, commentando la votazione per l’espulsione di Pinna e Artini annota: “Se cominciamo ad ignorarle è la fine del Movimento 5 Stelle. Facciamo attenzione a non confonderle con il tema larghissimo della comunicazione. Non confondiamo forma e sostanza: le regole sono la parete della casa, la comunicazione la carta da parati”.

“Da iscritto al Movimento, ho votato sì con convinzione”. È il giudizio dell’ex capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi. “Artini ha usato i server del gruppo alla Camera per clonare il portale, creando di fatto le condizioni del reato di “phishing”, che gli ha consentito di acquisire le credenziali di ciascun votante. Se fosse possibile votare la sua espulsione anche una seconda volta, voterei ancora sì”

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