Latte, stretta sui tempi per la vertenza: Regione e pastori pressano il Governo

Nemmeno l’osservatore più ottimista avrebbe potuto pensare che la visita della ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, fosse risolutiva per la vertenza del latte. L’obiettivo, però, era riuscire a fissare alcuni paletti e soprattutto cercare di stringere i tempi per riuscire ad arrivare a un traguardo in grado di restituire serenità al mondo della campagne. Così sia il presidente della Regione, Christian Solinas, sia le associazioni di categoria e i rappresentanti del movimento pastori hanno avanzato delle richieste precise. Il governatore ha chiesto la convocazione di un incontro al ministero con l’obiettivo di “dare pieno sostegno alla filiera del latte ovino“, questione che, però, si lega a doppia mandata con “una regolazione dell’offerta del Pecorino romano per evitare la sovrapproduzione”.

La ministra non si è soffermata sul prezzo, anche se questo è un tema particolarmente caldo per i pastori. Dopo l’incontro di questa mattina, infatti, Gianuario Falchi, uno dei portavoce del movimento spontaneo che ha dato vita alla protesta del latte lo scorso febbraio, ha ribadito la necessità di “fare subito i conti perché serve un aumento amento del 30 per cento per arrivare a 90 centesimi di acconto“. Per raggiungere questo obiettivo è necessario riprendere immediatamente le trattative ed è stata la stessa ministra ad assicurare che ci sarà una prima convocazione entro il mese di novembre. Bellanova ha ereditato la vertenza dal predecessore, Gian Marco Centinaio, che lo scorso febbraio aveva rassicurato sul raggiungimento di una quota parti a un euro a litro. Attualmente la media si aggira intorno ai 70 centesimi e per far lievitare il prezzo bisogna compiere passaggi precisi. La ministra ha chiesto a tutti i rappresentanti presenti all’incontro di fare un passo avanti nella responsabilità, ma anche “una capacità di fare sintesi così da essere più forti”.

Latte, ministra Bellanova a Cagliari: “Ora ascoltiamo le ragioni dei pastori”

Si inserisce in questo contesto la proposta di un fondo che possa favorire la qualità e la competitività del latte ovino attraverso i contratti di filiera. Nello specifico “si tratta di uno strumento di sostegno agli investimenti, legato alla sottoscrizione di accordi pluriennali tra industriali e pastori per stabilizzare i rapporti di fornitura e il relativo prezzo – ha sottolineato la ministra. – Il decreto attuativo ha ottenuto l’intesa con le Regioni e il bando sarà emanato a inizio del prossimo anno”. Da parte della Bellanova l’idea è una programmazione di medio e lungo periodo “che dia prospettiva e dignità a un prodotto simbolo dell’Italia nel mondo come il Pecorino romano”. Ed è a questo punto che entrano in ballo i produttori perché il piano dell’offerta è ancora in fase di approvazione e successivamente dovrà essere ratificato dai produttori di latte.

Tutto dipende, infatti, dalla produzione perché se la quantità di prodotto eccede l’effetto negativo si scarica sul costo della materia prima. Su questo aspetto è intervenuto Nenneddu Sanna, anche lui portavoce del movimento spontaneo dei pastori: “Il presidente del Banco di Sardegna ha spiegato che non ci sono eccedenze di produzione, quando per tanto tempo ci hanno parlato di esuberi”. Questione che preoccupa l’assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia, che insieme agli uffici sta facendo un monitoraggio sulla produzione: “Può darsi che prima ci fossero eccedenze e magari ora la situazione è cambiata. Controlleremo”. Oltre ad aver richiesto un decreto sul monitoraggio del latte che “potrà essere un deterrente per le eccedenze”, l’esponente della Giunta ha spiegato che “la linea non è solo puntare sul Pecorino romano ma anche su prodotti di nicchia come il Fiore sardo o il Pecorino sardo“.

Infine, c’è stato anche il tempo per soffermarsi sulla vicenda dei dazi, imposti dagli Stati uniti che se hanno scongiurato il balzello per il Pecorino romano (che negli Usa è principalmente usato grattugiato come condimento) potrebbero comunque rappresentare un problema. Almeno secondo la ministra Bellanova che non esclude “ricadute anche su questo prodotto”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share