Tutti col fiato sospeso, quel 14 febbraio, quando Doddore Meloni sparì nel nulla dalla sua abitazione di Terralba. Ma col passavano le ore i contorni di quel presunto sequestro si facevano sempre più strani. Adesso l’indipendentista è indagato per simulazione.
Il fascicolo contro Meloni, leader di “Meris in domu nostra (Padroni a casa nostra)”, è aperto nella Procura di Oristano e oggi il verdetto del Gip Annie Cécile Pinello: per il magistrato il sequestro non c’è mai stato.
Era inverno quando di Meloni si persero le tracce, la sera del 14 febbraio. Ricomparve tre giorni dopo, il 17 con una catena al collo, lungo la strada di Uras. Lui raccontò agli inquirenti di essere stato sequestrato da un commando armato che si presentò come appartenente al movimento “Guardiani della Nazione“.
Di certo anche su quel nome si sono concentrate le indagini della Procura oristanese che non ha trovato riscontri rispetto alla sigla. E poi, appunto, i contorni del sequestro passati al setaccio, fino al verdetto odierno del Gip: l’indipendentista è accusato di simulazione di reato.
Meloni, dal canto suo, non tradisce preoccupazione alcuna: “Non è certo un caso che tutto questo succeda proprio a ridosso del quinto anniversario della proclamazione della Repubblica di Malu Entu (Doddore la fondò nell’estate del 2008) e all’indomani del grande interesse e clamore suscitato dalla nostra proposta di una grande coalizione tra i partiti e i movimenti indipendentisti della Sardegna, con la guida del Psd’Az”. Quindi la sottolineatura: “In ogni caso tutto questo non mi spaventa e non mi preoccupa“.
LA CONFERENZA STAMPA. L’indipendentista ha ribadito la propria posizione davanti ai giornalisti, convocati nello studio del suo legale Cristina Puddu. “Ma quale simulazione di reato… Io sono stato davvero rapito e sono stato tenuto prigioniero per tre giorni, durante i quali mi hanno anche minacciato e picchiato. La verità è che le indagini della polizia e della magistratura oristanese sono state fin dal primo momento a senso unico e che non hanno mai indagato seriamente neanche sulle minacce che avevo ricevuto prima del sequestro”.
Meloni ha aggiunto: “La verità è che hanno terrore di quello che dico ai sardi. Ma proprio perché mi fanno queste cose, io continuerò a combattere per l’indipendenza della Sardegna e non morirò finché la Sardegna non sarà indipendente”.
A parlare è stata pure la Puddu: “La notizia è vera, ma a noi non è stato notificato nulla e aspettiamo ancora di avere tutti gli atti“. L’avvocatessa assiste Meloni in tutti i ventitré procedimenti penali che lo vedono coinvolto.
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