Il “sequestro” di Salvatore Meloni? Una smargiassata, una messa in scena. Lo scrive Michela Murgia sul suo blog in un post dal titolo “sequestro è un uomo”.
“Mentre scrivo queste righe – così comincia l’articolo – stanno scorrendo i lanci di agenzia che annunciano che Doddore Meloni è tornato a casa. Non scrivo che “è stato liberato”, perché non credo sia mai stato prigioniero. Pazienza per i titoli degli ignari giornali italiani, ma in Sardegna ai colpi di teatro di quest’uomo siamo abituati da tempo; sono ben pochi sull’isola quelli che non hanno pensato subito che il sequestro fosse una simulazione, peraltro così maldestra che in quattro giorni nessun movimento di popolo ha chiesto la sua liberazione e tutte le forze politiche si sono ben guardate dal manifestare pubblica preoccupazione o solidarietà, cosa che la dice lunga sul livello di credibilità del personaggio”.
Michela Murgia quindi rileva la “furba ipocrisia” di quanti, pur non credendo in alcun modo al sequestro, hanno preferito tacere e cita, come esempio contrario, l’articolo pubblicato ieri da Sardinia Post.
“Riconosco – prosegue – che c’è una certa genialità nel riuscire a farlo nella stessa settimana in cui il papa abdicava e il presidente del Cagliari finiva in manette. Immagino che gran risate si è fatto il re di Malu Entu mentre riduceva a carnevalata elettorale il dramma dei sequestrati veri, persone come Silvia Melis, Rossella Urru, Titti Pinna e le decine di altri sventurati che in questi anni hanno subito rapimenti reali, con catene vere e il vero tormento di non vedere i familiari e di non sapere se e quando avrebbero potuto riavere la libertà”.
Ma Michele Murgia non trova che Doddore sia “divertente”. Al contrario, lo trova dannoso per la causa che sostiene di voler affermare.
“Doddore – è questa la conclusione – non è un politico. E’ uno show man così organico al sistema autonomista/unionista da far pensare che ci sia dietro di lui (e di quelli come lui) qualcuno che ha un interesse diretto a renderli costamente visibili e identificabili come indipendentisti. Si possono avere molte divergenze nel modo in cui si costruisce la cultura della sovranità reale in Sardegna, ma chi assume come proprio questo faticoso percorso deve anche avere il coraggio di prendere le distanze dagli irresponsabili che invece farebbero qualunque cosa per far parlare di sé nei bar, compreso rischiare un’accusa penale per procurato allarme”.
https://www.michelamurgia.com/sardegna/indipendenza/788-sequestro-%C3%A8-un-uomo