Procedimenti disciplinari dopo Sardara: le contestazioni ai manager pubblici

Danno all’immagine e alla reputazione della Regione, a livello nazionale e internazionale, utilizzo dei mezzi di trasporto dell’amministrazione non per lo svolgimento dei compiti d’ufficio, uso di servizi telematici e linee telefoniche pubbliche per esigenze personali: ecco alcune delle contestazioni indicate in una delle lettere inviate dall’Ufficio provvedimenti disciplinari a uno dei dirigenti che il 7 aprile hanno partecipato al pranzo di Sardara.

Come raccontato ieri da Sardinia Post, le lettere sono la comunicazione dell’apertura dei provvedimenti disciplinari. Sta gestendo tutto la Direzione del personale, guidata da Silvia Cocco. Stando a quanto riporta l’Ansa, nella lettera che ha ricevuto uno dei dirigenti – non è rivelato il nome – si parla di “comportamenti gravi”, di “pubblici dipendenti che hanno violato i doveri di diligenza e lealtà”, di “condotte lesive che vanno
al di là del normale rapporto di correttezza e collaborazione che lega ogni lavoratore al proprio datore di lavoro”.

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Tutto ruota intorno al Codice di comportamento che i dipendenti della Regione sono tenuti a rispettare (qui il documento con le relative sanzioni previste in caso di violazione). Tra le regole a cui i lavoratori devono attenersi ci sono quelle previste per gli appartenenti al Corpo forestale, che ha funzioni di polizia. A Sardara proprio il comandante, Antonio Casula. È scritto nel Codice: “Il personale adotta un comportamento esemplare e imparziale e agisce con integrità, rispetto e autocontrollo verso i cittadini, tenendo conto in modo del tutto speciale della situazione degli individui in condizioni di particolare debolezza o vulnerabilità”.

Nel contestare il danno di immagine, nella lettera spedita agli invitati a Sardara la Direzione del Personale ricorda i fatti perlopiù appresi “attraverso i mezzi di informazione (servizi dei Tg regionali e numerosi articoli di stampa, in versione cartacea e digitale, a diffusione regionale, nazionale e internazionale)”. Fatti “che potrebbero rivestire rilevanza disciplinare” per i dirigenti. In calce alla lettera, con tutte le contestazioni, c’è la data per il contradditorio,  che va fissata nei dieci giorni successivi al ricevimento della stessa missiva.

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Oggi si sono dimessi i vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, ovvero il general manager Giorgio Sorrentino e le direttrici sanitaria e amministrrativa Paola Racugno e Roberta Manuntza, tutti al banchetto di Sardara. La stessa scelta l’ha fatta Pietrino Fois, commissario della Provincia di Sassari, anche lui al pranzo del 7 aprile e anche lui nominato dalla Regione. Queste ultime mosse offrono lo spunto per ipotizzare che le dimissioni siano suggerite dagli avvocati a cui devono essersi rivolti i dimissionari. Farsi da parte è certamente un ‘ammissione di colpa, preambolo di qualche ‘sconto’ nella valutazione delle responsabilità, se dovessero essere accertate.

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