Garante infanzia, spunta il nome di una sardista che non partecipò al primo bando

Alessandra Carta

di Alessandra Carta

Carla Puligheddu, sardista e moglie di sardista, insegnante di Scienze motorie, è il nome che a Palazzo circola di più come papabile alla carica di Garante per l’infanzia e l’adolescenza. La casella, come raccontato l’altro ieri da Sardinia Post, è vuota da febbraio 2021, quando è scaduto il mandato di Maria Grazia De Matteis, nominata nel novembre del 2017 dal centrosinistra di Francesco Pigliaru e prorogata per tre mesi dal centrodestra in modo da completare la procedura della nuova nomina.

Il Garante per l’infanzia è la figura centrale nella tutela dei minori, con compiti di promozione dei diritti e vigilanza sulla loro applicazione, tanto che l’elezione viene decisa dal Consiglio regionale a scrutinio segreto con maggioranza qualificata nelle prime tre votazioni (due terzi dei componenti) e poi quella assoluta (la metà più uno). Ma il centrodestra si è totalmente incartato: passato un anno e tre mesi dalla scadenza della precedente Garante, ancora manca il nuovo nome.

Carla Puligheddu

In questo anno abbondante di inutile attesa è successa soprattutto una cosa: a marzo la presidenza del Consiglio regionale, guidata dal leghista Michele Pais, ha deciso di non tenere conto del bando pubblicato dalla stessa coalizione nel 2020 e al quale parteciparono in dieci. Ma un mese e mezzo fa Pais ha deciso che le dieci candidature presentate sono troppe poche e così ha riaperto i termini per accettare nuovi aspiranti garanti ( nuove aspiranti garanti).

Sardinia Post è in possesso dei dieci nomi del bando 2020. A quella manifestazione di interesse hanno risposto nove donne e un uomo. Si tratta, in ordine alfabetico, di Maria Francesca Bardanzellu, Nives Rosa Biosin, Renata Roberta Corona, la stessa De Matteis, Alberto Agus, Cristina Porcu, Rosaria Manconi, Maria Adele Patrizia Marras, Donatella Olla e Laura Pinna.

Come risulta dall’elenco, la Puligheddu, moglie di Efisio Planetta, ex consigliere regionale del Psd’Az, non fa parte della rosa dei dieci candidati al bando del 2020. Questa al momento è l’unica certezza. Ma non appena il Consiglio regionale renderà pubblici gli esiti della nuova manifestazione di interesse scaduta l’altro ieri, 22 aprile, si saprà se la Puligheddu ha le carte in regola per entrare in corsa. Ovvero si saprà se ha realmente partecipato alla nuova manifestazione di interesse riaperta da Pais. Sarà anche l’occasione per capire di quante candidature è aumentata la rosa dei papabili, dal momento che le dieci iniziali sono state considerate insufficienti dal presidente leghista, come scritto nello stesso secondo bando.

Nel Psd’Az la Puligheddu ha camminato anche con le proprie gambe. Nel 2019 ha corso alle Regionali nel collegio di Sassari, quanto era anche segretaria politica della sezione ‘Bartolomeo Sotgiu’. È presidente di Ados, l’associazione delle donne sardiste.

Alessandra Carta

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