Finanziaria 2016 e aumento delle tasse. Pigliaru e Paci: “Vi spieghiamo perché”

Tutto ruota intorno al grande buco della sanità da 750 milioni: verrà azzerato in tre anni. Ecco gli step illustrati da Pigliaru e Paci.

Da 5 miliardi e 818 milioni a 6 miliardi e 133 milioni. Per il 2016, è questo il maggior gettito che entrerà nelle casse della Regione, così come previsto dalla nuova Finanziaria. “Vero è – dicono il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paciche ciò dipende anche dall’aumento di Irpef (imposta sul reddito) e Irap (tassa sulla produzione) introdotte dal 1° gennaio. Ma non si sarebbe potuto pensare alcuno sviluppo della Sardegna, se non avessimo ritoccato il prelievo fiscale in via straordinaria e per soli tre anni con l’obiettivo di risanare i conti della sanità fuori controllo”.

Come noto, il tema delle tasse aumentate è diventato centrale nello scontro tra schieramenti già da dicembre, quando la Giunta deliberò il provvedimento varato in via definita dal Consiglio regionale prima della pausa natalizia, con un voto a maggioranza. E stamattina Pigliaru e Paci sono tornati sull’argomento durante la conferenza stampa convocata per presentare la Finanziaria 2016.

“Fino a oggi – hanno ragionato il presidente della Giunta e il vice – sulla sanità è stata messa la testa sotto la sabbia. Di volta in volta si è azzerato il disavanzo, senza mai intervenire in maniera strutturale per contenere da un lato gli sprechi e migliorare, dall’altro, la qualità dei servizi. Questo, invece, è quanto sta facendo la nostra Giunta”.

Sono in tutto 750 i milioni che nel triennio 2016-2018 vanno recuperati per cancellare il grande buco dell’assistenza ospedaliera che nel 2016 costerà ai sardi 3 miliardi e 423 milioni, cioè la metà del bilancio regionale. “Questi soldi – hanno continuato Pigliaru e Paci – potevamo recuperarli tagliando i capitoli di spesa di altri assessorati. Noi abbiamo scelto una strada diversa: in Sardegna, sull’Irpef esisteva una aliquota uguale per tutti, all’1,23 per cento. E ciò in controtendenza rispetto al principio universale della progressività. Così si è deciso di abbassare l’Irpef per i redditi sotto i 30mila euro e aumentarla a quanti invece hanno maggiori disponibilità finanziarie (qui la sintesi sulle aliquote in vigore da quest’anno)”.

Non è tutto: Pigliaru e Paci hanno anche ricordato che “parte dei 750 milioni verrà coperto col Piano di rientro triennale”: in tutto 350 milioni di “taglio agli sprechi”, illustrati in un’altra conferenza stampa di dicembre. Nel totale del disavanzo, il buco delle Asl verrà ridotto di “280 milioni nel 2016, di 250 nel 2017 e di 220 nel 2018”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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