Elezioni Regionali, S come Salvini, Solinas e Soru: una lettera sfortunata…

di Guido Paglia

C’è un fantasma che si aggira per la Sardegna che si prepara alle elezioni regionali: quello di Renato Soru. Così, parafrasando Marx, dall’interno del Pd rispondono alla citazione maoista dell’ex-presidente del luglio scorso, quando fece capire di essere pronto a ridiscendere in campo con un “grande è la confusione sotto il cielo: situazione eccellente”.

Come “siluro” al sostenitore delle primarie del centrosinistra, non è affatto male. Ma si sa, Soru non riscuote più grande credito all’interno dello schieramento progressista. Anche se lui fa di tutto per accreditare il contrario. E oltre a moltiplicare d’incanto le sue uscite pubbliche, spedisce ambasciatori a destra e a manca.

Che la S di Soru sia una lettera sfortunata, si evince pure da quello che sta avvenendo nel campo avverso al centrosinistra. Perché Matteo Salvini si accinge a recitare a Pontida una commedia di dubbio gusto: quella della ricandidatura di Christian Solinas. Pur sapendo perfettamente che il destino dell’inquilino di Villa Devoto è segnato a tutto vantaggio di un candidato presidente di FdI; e che per lui c’è casomai la poltrona dell’Autorità Portuale.

Già, ma se Soru ben difficilmente otterrà l’investitura del “campo largo” (o stretto) del centrosinistra e la grillina Alessandra Todde seguirà analoga sorte malgrado le ipocrite assicurazioni del M5s sulla scelta unanime, chi potrebbe emergere alla fine della fiera del candidato? Con un Graziano Milia recalcitrante senza un accordo generale con almeno una parte del centro dell’attuale maggioranza, si sta facendo strada l’ipotesi del giovane sindaco di Iglesias, Mauro Usai. Malvista da molti, in quanto considerata “inadeguata” sia per l’inesperienza che per lo schiaffo agli elettori che lo hanno scelto solo pochi mesi fa.

Dall’altra parte della barricata, forse si comincia a vedere una luce in fondo al tunnel. Perché crescono le chances di Paolo Truzzu, malgrado le riserve e le antipatie “interne” a FdI. Come ad esempio quella di Salvatore Deidda, che durante una recentissima riunione, a Roma in via della Scrofa, ha espresso esplicitamente la sua contrarietà ad un attonito Giovanni Donzelli.
Spera comunque in una rinuncia di Truzzu, l’immarcescibile Pietro Pittalis di FI, da più di trent’anni sulla scena, ma convinto di avere comunque un grande avvenire dietro le spalle. Ignorando volutamente che casomai è molto più titolata di lui Alessandra Zedda, che sostiene lealmente Truzzu, pronta a candidarsi al suo posto come sindaco di Cagliari.
Insomma, bisogna avere molta pazienza, perché ne vedremo ancora delle belle fino alle scelte finali.

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