Si sono presi un’altra notte di riflessione Pd e Psd’Az: sei ore di vertice non sono bastate a colmare la distanza che separa i due partiti su candidature ed eventuale programma di governo. Tanto che l’accordo elettorale per le Regionali del 16 febbraio non è arrivato. Ma nemmeno c’è stata una rottura definitiva. Domani un nuovo incontro. E dovrebbe essere l’ultimo, in un senso o nell’altro.
Erano in sei al tavolo della trattativa, tre per parte. A guidare la delegazione Pd il segretario Silvio Lai, accompagnato dall’eurodeputata Francesca Barracciu e dal dirigente del partito Tore Sanna. Anche i sardisti erano capeggiati dal leader regionale, Giovanni Colli, affiancato dal sindaco di Posada, Roberto Tola, e da Antonio Marchi, storico militante dei Quattro Mori.
Il nodo delle candidature ruota intorno al paletto piantato dal Pd già una settimana fa: i vertici democratici hanno chiesto al Psd’Az di non mettere in lista esponenti politici che hanno governato con Ugo Cappellaccci. Per i sardisti, questo vorrebbe dire sacrificare due candidati, a cominciare da Christian Solinas, consigliere regionale uscente ed ex assessore ai Trasporti (da febbraio 2011 a febbraio 2013), uno a cui non dispiacerebbe tornare col centrodestra. Ma la regola fissata dal partito democratico lascerebbe fuori dalla corsa elettorale pure Angelo Carta, predecessore di Solinas e prima ancora titolare dei Lavori pubblici.
Non meno spinoso è il tema del programma. Perché i sardisti, alleati di Cappellacci per quattro anni, hanno condiviso col governatore sia la battaglia per la Zona franca che il lancio della Flotta Sarda (l’assessore era Solinas). E si tratta di due operazioni politiche che il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha sempre e duramente contrastato. I Quattro Mori, in buona sostanza, dovrebbero prendere le distanze da entrambe le questioni.
Colli, che l’accordo col centrosinistra lo vuole convintamente, non si è comunque arreso e anzi ha preso altre ventiquattro ore per capire come possa essere chiusa la partita. Meglio: il segretario dei Quattro Mori, andato all’incontro col Pd su delega del Consiglio nazionale, intende capire quali siano le posizioni nel suo partito alla luce del confronto odierno.
A fine vertice, Colli manteneva intatto l’ottimismo: “Insieme agli amici del Pd ci siamo lasciati con l’impegno di rivederci domani. Approfondiremo e definiremo i temi dibattuti oggi”. Resta il fatto che i democratici non arretrano di un millimetro né sulle candidature né sul programma. Ma non si può prevedere come finirà tra Pd e Psd’Az.
Alessandra Carta