Il Pd apre uno spiraglio ai sardisti: “Ma fuori dalle amministrazioni col centrodestra”

Ma esiste qualche concreta possibilità che le porte del centrosinistra si riaprano al Psd’Az? Di certo la direzione nazionale sardista in corso a Nuoro è seguita con attenzione e c’è, in particolare nel Partito democratico, una certa attesa dei suoi sviluppi. Ambienti della segreteria regionale fanno sapere che la porta, a certe condizioni, potrebbe riaprirsi.

Le condizioni sono precise: intanto la non ricandidatura di esponenti politici che abbiano avuto un ruolo nell’amministrazione regionale del centrodestra. Poi l’abbandono nelle alleanze col centrodestra nelle amministrazioni locali. Condizioni che solo in parte coincidono con quanto l’ala del Psd’Az che si oppone al ritorno dei Quattro Mori tra le braccia di Ugo Cappellacci proporrà oggi alla direzione nazionale.

La porta, insomma, non si riapre. Si socchiude. E lo spazio per accedere nella coalizione di centrosinistra è molto stretto. Anche perché si dovranno fare i conti con i Rossomori, cioè col partito nato proprio per reazione all’alleanza dei sardisti con Berlusconi. Ad aprire lo spiraglio, oltre all’adempimento delle condizioni richieste, anche considerazioni di ordine strettamente pratico. La vittoria elettorale potrebbe essere decisa da poche migliaia di voti e il gruzzolo elettorale sardista fa gola a molti.

 

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