Regionali, l’ex assessore Solinas frappone il suo corpo tra il centrosinistra e il Psd’Az

Psd’Az dentro o fuori dall’alleanza di centrosinistra: è questo il tassello che manca per finire di comporre il quadro elettorale della coalizione. La partita non è affatto chiusa, né in un senso né nell’altro. Ma, sottotraccia, Christian Solinas, il sardista ex assessore regionale ai Trasporti, sta facendo di tutto per spingere nuovamente il partito verso le braccia di Ugo Cappellacci. E non verso quelle di Francesco Pigliaru.

Solinas, 37 anni compiuti il 2 dicembre, non vuole andare col centrosinistra perché non sarebbe ricandidato in Consiglio regionale. Infatti: il segretario del Pd, Silvio Lai, ha fissato due condizioni sull’ingresso del Psd’Az nella coalizione. La prima è che i Quattro Mori non mettano in lista esponenti politici che abbiano governato con Cappellacci; la seconda è che il Psd’Az abbandoni tutte le alleanze locali col centrodestra.

Solinas fa al primo caso: lui di Cappellacci non solo è stato un fedelissimo assessore (da febbraio 2011 a febbraio 2013), ma insieme al governatore uscente ha inventato il fallimento della Flotta Sarda. E più ancora: se il Pd dovesse esclude dalla proprie liste gli indagati nell’inchiesta sui fondi ai gruppi, Solinas non si salverebbe nemmeno su questo fronte, visto che pure lui ha ricevuto un avviso di garanzia per peculato.

Quanto a Pigliaru, che deve gran parte del suo prestigio alla cattedra universitaria, Solinas probabilmente lo teme. Perché il sardista ha una laurea strana in Sociologia, una laurea esotica presa a Santa Fe, nello stato americano del New Mexico, al “Leibniz Business Institute”. Un pezzo di carta che in Italia non vale nulla. Solinas – il Trota sardo, con riferimento al figlio di Bossi dottore in Albania -, era il presidente dell’Ersu, cioè dell’Ente regionale per il Diritto allo studio, quando nel 2006 si laureò, tanto che per festeggiare il traguardo organizzò un sontuoso banchetto.

Solinas, insomma, si sta agitando per evitare l’accordo di governo con Pigliaru. E sarebbe un patto programmatico che non piacerebbe nemmeno al Centro democratico di Roberto Capelli, al Partito dei Sardi di Maninchedda e Sedda e ai RossoMori di Gesuino Muledda.

Dal canto loro, i sardisti hanno deciso di provarci sino in fondo e per questo, nel Consiglio nazionale convocato a Ghilarza sabato scorso, hanno votato a maggioranza la decisione di portare avanti la trattativa col centrosinistra. Tra i favorevoli il presidente Giacomo Sanna e il segretario Giovanni Colli. E comunque lo stesso Solinas. Un fatto è certo: entro il 15 gennaio gli aspiranti governatori dovranno depositare le loro candidature e indicare anche con quali partiti saranno alleati. Insomma, oltre quella data nessuno potrà più fare melina.

Alessandra Carta

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