Delunas, prendere o lasciare. Ma a Quartu quanto durerà l’agonia?

Entro domenica il sindaco dimissionario Stefano Delunas deve decidere cosa fare. Ma anche nel caso di ripensamento, è caos politico.

Scadono domenica i 20 giorni di tempo che Stefano Delunas ha per ritirare le sue dimissioni da sindaco di Quartu. Dal Municipio di via Eligio Porcu filtra però che il primo cittadino sia pronto a fare marcia indietro. Tanto che ieri sera, in ambienti Pd, il partito dello stesso Delunas, il ritorno in carica veniva considerato cosa fatta. Il ripensamento potrebbe essere ufficializzato oggi, visto che di mezzo c’è il week-end. Ma una domanda si rincorre insistente: anche nel caso di dietro front, quanto potrà durare in maggioranza questo braccio di ferro sempre più simile a un’agonia?

Mettersi in contatto con Delunas al momento è impossibile. Chiamando il numero del sindaco, s’inserisce la segreteria telefonica. E un sms non risolve la situazione. Non va meglio con gli esponenti del Pd: le vacanze continuano e probabilmente le decisioni di Delunas non sono in cima ai pensieri dei Dem, data la pessima aria tra il primo cittadino e i compagni di partiti che, ormai, dialogano coi comunicati stampa.

Il solo a parlare è Tonio Pani, il consigliere comunale leader del Polo Civico e promotore, un lunedì fa, di una raccolta firme per mandare a casa Delunas. Sarebbe servita l’adesione di 15 esponenti dell’assemblea municipale. Ma nessuno si è presentato all’appuntamento in Comune, a parte Romina Angius e Dino Cocco, eletti a maggio nelle liste di Pani. Resta il fatto che otto consiglieri Dem (su 11) hanno firmato due settimane fa per la sfiducia a Delunas, in un accordo tutto interno al Pd. Quel foglio, tuttavia, è tenuto in un cassetto in attesa di capire meglio le mosse del primo cittadino.

Pani un’idea se l’è fatta: “Il sindaco troverà una scusa per ritirare le dimissioni. Dirà che glielo ha chiesto Renzi, o Cuperlo, o chissà chi. Il suo partito lo ha già scaricato ed ora, dopo tutta la spavalderia mostrata, vediamo se Delunas sarà un uomo di parola e andrà a casa, come aveva detto. In caso contrario si rivelerà solo un quaquaraqua”.

In questi diciotto giorni di dimissioni annunciate, sul fronte politico non è successo nulla di sostanziale: la Giunta continua ad essere zoppa, con soli quattro assessori in carica, dopo le dimissioni di Valentina Casalena Parodi (Cultura) e quelle di Christian Gitani (Sport). Le deleghe continuano ad averle Paolo Passino (vicesindaco titolare di Ambiente, Lavori pubblici, Viabilità, Traffico e Mobilità sostenibile), Marina Del Zompo (Servizi socio-assistenziali), Anna Rita Fois (Attività produttive) e Riccardo Saldi (Affari generali), ma di fatto il Comune è paralizzato.

A scorrere le delibere online sul sito del Comune, si va “dalla temporanea interdizione del traffico in via Eligio Porcu” alla “chiusura estiva delle biblioteche del sistema urbano”. Così, passati ormai due mesi e mezzo dal ballottaggio del 14 giugno scorso, quando il Pd, dopo le sconfitte a Nuoro, Porto Torres e Sestu, con Quartu si salvò la faccia. Ma questi 80 giorni forse sono pure peggio di un passo falso alle urne.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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