Covid, Solinas se la prende coi cittadini: “Poca attenzione, pronti a un lockdown”

Solinas adesso ha paura della situazione esplosiva del coronavirus in Sardegna e bacchetta i sardi perché “troppi hanno abbassato la guardia e stanno sottovalutando la portata del fenomeno tanto che il semplice appello al buon senso ed alla responsabilità nell’osservanza delle buone pratiche (come distanziamento personale, divieto di assembramento, igiene delle mani e uso della mascherina) sembrano non essere sufficienti”. Il presidente della Regione sembra intenzionato ad assumere un atteggiamento più drastico rispetto ai mesi passati. Infatti, il governatore ha annunciato che, qualora cresca il numero dei ricoveri e l’accelerazione dei contagi sono pronti “interventi radicali per invertire questa tendenza e tutelare al meglio la salute di tutti i sardi”. I problemi degli ospedali con le code di ambulanze e i posti letto insufficienti, non sono questioni sulle quali il governatore è esente da colpe. Nonostante questo, nel comunicato, non si fa alcun riferimento alla situazione che si sta registrando al Santissima Trinità di Cagliari, unico ospedale Covid del sud Sardegna.

Al lato pratico significa che, in accordo con il ministro della Salute e con l’aiuto del Comitato tecnico scientifico regionale, Solinas è pronto ad applicare in Sardegna uno ‘Stop and go’ di quindici giorni, quindi un lockdown di due settimane, per le principali attività con “contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus”. Il governatore, infine, ha annunciato una serie di misure economiche di supporto per sostenere le perdite derivanti dalla sospensione temporanea delle attività.

Sull’ipotesi di un lockdown preannunciata dal Solinas è intervenuto il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, con un post su Facebook: “Chiunque decida di chiudere qualcosa deve chiarire come intende ristorare e in quanti giorni le attività che subirebbero danni economici. Se non lo si fa con provvedimenti assunti preliminarmente non ci sarà nessuna credibilità di chiedere sacrifici alla gente”.

Il presidente dei sindaci sardi va anche all’attacco dell’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: “Anche il presidente della Regione fa allarmismo? I sindaci è da quasi un mese che hanno lanciato l’allerta sull’aumento dei contagi e sulla estrema fragilità del sistema sanitario. Siamo strati trattati, anche in un dibattito in consiglio regionale, da irresponsabili catastrofisti che fanno allarmismo e terrorismo. E ora come la mettiamo? La situazione sta andando fuori controllo? Sarebbe utile che, finalmente, la finisse con le chiacchiere, con la testa perennemente rivolta al passato e si decida di affrontare la situazione per quella che è: vedere i dati, darsi degli obiettivi, valutare scenari”.

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