Covid, malati restano nelle ambulanze: la fila per i posti letto (che non ci sono)

Un dramma. Che avanza col passare delle ore. E si ripete, da giorni: nell’ospedale Covid di Cagliari continua il traffico di ambulanze, costrette a sostare nel parcheggio con i malati dentro perché al Santissimia Trinità non ci sono sufficienti posti letto. Questo video che pubblichiamo è delle 16 di oggi. È stato girato all’ingresso della struttura sanitaria di via Is Mirrionis. Da fuori, perché l’accesso è vietato. È la seconda parte dell’emergenza coronavirus a Cagliari, dopo quella che Sardinia Post ha raccontato ai lettori questa mattina, con le immagini scattate alle 9 (leggi qui).

A scorrere le immagini, si contano frontalmente dieci ambulanze. Tutte ferme nel parcheggio. E guardando ai lati dell’ingresso ce ne sono almeno altre due, nascoste dalle altre. Una fila lunghissima, arrivata a quota quattordici un’ora più tardi. Tanto che gli equipaggi  del 118 si stanno il cambio direttamente nell’ospedale, perché non si possono certo abbandonare né i pazienti né i mezzi.

Eppure dalla Giunta di Christian Solinas non arriva una parola sulla gravita di quanto sta accadendo al Santissima Trinità, polo di riferimento dell’intero Sud Sardegna. Il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità, il leghista Mario Nieddu, continuano a dire che va tutto bene. Ieri proprio Nieddu aveva parlato di un aumento dei posti letto da 255 a 402. Ovviamente era una promessa. Perché i risultati pratici sono ben altri: per entrare in reparto bisogna fare la fila. E siamo solo a fine ottobre, non c’è ancora l’influenza stagionale. Peraltro: al problema dei letti non allestiti, si aggiune quello degli organici sottodimensionati: senza medici, infermieri e oss nessun ospedale funziona né le cure possono essere prestate.

A questo punto, molte delle speranze sono riposte anche nel pressing del prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao, perché sembra profialrsi un problema di ordine pubblico: le famiglie dei pazienti che vengono portati via dalle ambulanze e di cui poi non si sa nulla per ore e ore, non è detto che sopportino a lungo questa pessima gestione dell’assistenza. Oggi Sardinia Post ha raccontato anche di un’attesa lunga quindici ore.

Quello che sta venendo fuori è la conseguenza precisa di una mancata azione politica: nei mesi estivi, quando la Giunta Solinas aveva tutto il tempo per organizzare l’assistenza in previsione della seconda ondata, deve aver creduto alle bufale dell’amico Flavio Briatore e del medico milanese Alberto Zangrillo, che su giornali e tivvù minimizzavano l’esistenza del Covid-19 e parlavano di virus depotenziato.

L’unica cosa che Solinas è riuscito a fare in queste ore è un appello lanciato “ai cittadini” alle 17.27. Il capo della Giunta isolana se la prende coi sardi e minaccia “provvedimenti drastici perché troppi hanno abbassato la guardia e stanno sottovalutando la portata del fenomeno“. Chissà se Solinas ha incluso se stesso in questo gruppo di persone che non hanno colto la gravità dell’emergenza. Di certo il governatore paventa “uno stop&go” di quindici giorni. Senza giri di parole significa un nuovo lockdown.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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