Ultimo miglio nella discussione del testo unico sugli Enti locali che porta a sei le Province sarde e a due le Città metropolitane e che dovrebbe essere approvato in giornata. Ci sono alcuni nodi che potrebbero far slittare il via libera definitivo a domani. Uno riguarda l’emendamento della Giunta per il rinvio delle Amministrative nella fascia tra il 15 settembre e il 15 ottobre: non tutti in maggioranza sarebbero d’accordo con la formula utilizzata e anche da parte dell’opposizione arriva la spinta a portare in Aula lo slittamento del voto in un disegno di legge a parte da far entrare con la procedura d’urgenza.
L’altro nodo è sempre costituito da un emendamento del Psd’Az e della Lega che sottrae ai Comuni e assegna alla Regione la competenza sul rilascio di tutte le concessioni demaniali marittime. L’obiettivo è quello di risolvere alla radice alcuni problemi come quello recente sulla mancata proroga da parte di alcuni Comuni, Olbia in testa, delle concessioni balneari al 2033. È possibile che in questo caso, anche in maggioranza, la linea non sia unanime. Infine c’è la proposta di modifica sulla previsione che sia il sindaco metropolitano di Cagliari a gestire la transizione della Città Metropolitana da 17 a 71 Comuni, evitando così il commissariamento.
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In maggioranza, comunque, si registra una certa tensione. Ieri è andata sotto su un emendamento dell’Udc, il leader Giorgio Oppi non era certo contento ed è partita la caccia ai franchi tiratori. Il decano dei consiglieri già in mattinata, sempre ieri, aveva chiesto in commissione Autonomia un vertice della coalizione di governo e in Aula, all’inizio della seduta, aveva appoggiato la richiesta del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, per ottenere al più presto la convocazione della commissione Sanità sulla campagna vaccinale.