“Anche se lo condannano per frode può fare il manager della Regione”

Antonio Casula è l’uomo giusto per la direzione generale di Forestas, colosso regionale che conta quasi 7mila dipendenti e un bilancio annuo sui 160 milioni di euro. E se il processo che lo vede imputato a Oristano per frode nelle pubbliche forniture e turbativa d’asta dovesse concludersi con una condanna, non ci sarebbe alcun problema.

Lo sostiene Giuseppe Pulina, l’amministratore unico del nuovo soggetto nato dalle ceneri dell’Ente foreste, che il 14 giugno scorso ha indetto una selezione per individuare il nuovo direttore generale. Concluso l’iter, la scelta è caduta su Casula, appunto, che tra un impegno istituzionale e l’altro deve pure far fronte ad un processo penale per reati contro la pubblica amministrazione. Il rinvio a giudizio è arrivato nel 2012 a conclusione delle indagini sull’appalto per la videosorveglianza bandito dal Comune di Seneghe, quando il commissario straordinario era proprio Casula. Secondo l’accusa, il procedimento era pilotato e le forniture ben al di sotto di quel che prevedeva l’appalto.

Tutto questo, per Giuseppe Pulina, non pare costituire un ostacolo. Scartati altri tre candidati, l’amministratore unico ha precisato che è stato lo stesso Casula a ricordare che è imputato a Oristano. D’altronde, era un elemento richiesto nella domanda di selezione, quindi informare la commissione esaminatrice circa le pendenze giudiziarie era un passaggio obbligatorio. Edotto sui processi penali in corso, Pulina non batte ciglio. Intanto per il “principio di non colpevolezza” fino ad una eventuale condanna definitiva. Quindi perché il “procedimento penale è afferente a fatti asseritamente occorsi presso altra amministrazione”, scrive. Come dire: quel che è successo a Seneghe, rimane a Seneghe. Infine c’è il passaggio cruciale sulla più nera delle ipotesi, l’eventuale condanna. Che per Pulina avrebbe scarso valore “perché l’eventuale accertamento di responsabilità, vista l’imputazione, non sarebbe preclusivo dell’incarico”.

La palla ora passa alla giunta regionale, che dovrà esprimersi sull’indicazione di Pulina. All’esecutivo, la proposta di nomina dovrebbe essere illustrata dall’assessore al Personale Gianmario Demuro – una curiosità: l’appoggio, dicono fonti privilegiate, potrebbe non essere così scontato – quindi arriverebbe la firma del decreto di nomina da parte del presidente Francesco Pigliaru. Che pochi mesi fa, durante un incontro organizzato dalla Prefettura di Cagliari e dall’Anci con la collaborazione dell’Autorità nazionale anticorruzione, aveva illustrato i grandi sforzi della Regione per “prevenire comportamenti corruttivi o comunque non improntati all’integrità”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

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