Amministrative 2015, urne aperte con l’incognita dell’astensionismo

Stando a un sondaggio che circola alla Camera dei deputati, il 31 maggio in Sardegna l’affluenza sarà sotto il 50 per cento.

Amministrative con le urne mezzo vuote. Così risulta da un sondaggio che in questi giorni sta girando alla Camera e la Sardegna parrebbe non fare eccezione: il 31 maggio si prevede nell’Isola una partecipazione al voto sotto il 50 per cento. Se il dato venisse confermato, sarebbe una perdita secca di 16 punti base rispetto alle amministrative 2014, quando l’affluenza fu del 65,72 per cento.

Roberto Capelli, deputato del Cd, conferma il sondaggio all’attenzione dei parlamentari. “Nel caso in cui i votanti dovessero essere davvero così pochi – commenta – sarà questa la prima riflessione che si aspetta, a prescindere dalle coalizioni che vinceranno. Se un sardo su due dovesse realmente restare a casa, il dato potrà essere letto solo come una perdita di fiducia nella classe dirigente“.

Domenica prossima nell’Isola quattro Comuni sopra i 15mila abitanti tornano alle urne. Precisamente Quartu, Nuoro, Porto Torres e Sestu. Rispetto all’astensionismo sono i più “a rischio”:  tende infatti a crescere nelle città più grandi, dove è maggiore la distanza tra governanti ed elettori. Gli altri 165 Comuni sardi sono invece piccoli e piccolissimi centri che, tendenzialmente, seguono dinamiche opposte, anche perché le liste sono quasi sempre civiche con candidati trasversali rispetto agli schieramenti tradizionali. Ne è prova il dato delle Regionali di febbraio 2014: allora andò alle urne appena il 52,16 per cento degli aventi diritto al voto, ma quattro mesi più tardi, per le Amministrative, la partecipazione risalì al 65,72 per cento.

Resta il fatto che l’affluenza è sempre determinata da un mix di valutazioni, sia sul livello nazionale che territoriale. Ciò vuol dire che la partecipazione sarà anche utilizzata, nel dibattito del post-voto, come criterio per misurare il gradimento del premier Matteo Renzi, ma pure quello del presidente Francesco Pigliaru, impegnatissimo in queste settimane a sostenere, in giro per la Sardegna, i candidati del Pd nei Comuni più grandi.

In casa Dem l’esito di questo voto sarà importante anche per determinare la partita più pensante della Regione. Ovvero il rimpasto chiesto dalla corrente di Renato Soru e dai RossoMori su tutti. Ma pure la Sinistra Sarda (cartello elettorale tra Rifondazione e Comunisti italiani) si era detta favorevole alle staffetta in Giunta, quando lo scorso aprile si aprì il dibattito nel centrosinistra.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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