Amministrative 2015, ai ballottaggi 6 uomini e 2 donne

È ormai deciso lo scacchiere dei ballottaggi a Quartu, Nuoro, Porto Torres e Sestu, Sullo sfondo le guerre dentro le coalizioni.

Il centrosinistra litigioso paga col ballottaggio le divisioni interne. Questo è il verdetto elettorale consegnato dai risultati di Nuoro e Porto Torres, dove il 14 giugno si sfideranno proprio le anime in guerra della coalizione. In Barbagia si dovrà scegliere tra il Dem sindaco uscente, Alessandro Bianchi, e Andrea Soddu, il candidato che La Base, movimento del consigliere regionale di maggioranza Efisio Arbau, sostiene insieme al Psd’Az più alcune civiche. A Porto Torres: Luciano Mura sarà opposto al grillino Sean Christian Wheeler, dopo la rottura tra pd e ancora La Base in corsa con Costantino Ligas. Sul fronte di Quartu, la spaccatura del centrodestra ha permesso a Stefano Delunas (Pd) di chiudere in vantaggio questo primo turno: 29,39 per cento di lista (dopo 41 sezioni scrutinate su 66) contro il 24,45 del primo cittadino uscente Mauro Contini (Forza Italia). Ma la galassia dell’ex Casa delle libertà, sommando le liste di quell’area, valgono ha il 50,33 per cento. Infine Sestu: le due donne, Paola Secci (Riformatori più Forza Italia), e Anna Crisponi (Pd più centrosinistra) sono appaiate: 36,38 l’una; 34,93 l’altra. Il dato, stavolta, è definitivo e segna comunque il vantaggio del centrodestra che era all’opposizione da dieci anni. A Sestu peserà moltissimo il 17,36 per cento raccolto dalla candidata grillina, Maria Fabiola Cardia.

Cominciando da Nuoro, va detto innanzitutto che Bianchi non ha accumulato un distacco non troppo grande rispetto a Sorru: il renziano della Barbagia è al 30,52 contro il 21,52 dell’avversario. Diverso è il voto di lista: 39,19 per cento Bianchi e 19,23 per il candidato de La Base, quando i dati definiti riguardano 27 sezioni su 45. Seguono l’azzurro Basilio Brodu col 16,84, il grillino Tore Lai al 9,18, l’ex capogruppo azzurro Pierluigi Saiu all’8,70 e il civico Stefano Mannironi al 6,83. Ipotesi: Soddu, che non ha nulla da perdere, potrebbe cercare un accordo con Brodu, Saiu e Mannironi, tutti oppositori di Bianchi, e così arriverebbe al 51,6 per cento, sempre come voti di lista da cui dipende poi la composizione del Consiglio. Ma c’è il nodo Saiu-Brodu che hanno divorziato lo scorso marzo e difficilmente accetterebbero di stare insieme, anche se la posta è alta: espugnare la rossa Nuora.

A Porto Torres, ecco la sorpresa M5S: Christian Wheeler Sean, che si è candidato dopo il ritiro di Maurizio Zolesi, ha raccolto il 27,15 per cento trascinando verso il ballottaggio la lista, ferma invece al 27,15. Mura è al 33,46, mentre Ligas non è andato oltre il 24,87, dopo 21 sezioni scrutinate su 24. Il civico Massimo Mulas è all’11,04, l’ex sindaco Gilda Usai al 6,02 e Nicola Franca, anche lui ex primo cittadino, all’1,91.

A Quartu sembrava che Delunas, proprio per via del centrodestra frantumato, avesse solo il problema di raggiungere il 50 per cento dei consensi per chiudere la partita elettorale al primo turno. Invece il Dem sostenuto dal centrosinistra (a parte il Partito dei Sardi che non ha presentato liste), si ritrova sotto il 30 per cento e ad appena 5 punti da Contini. Ciò vuol dire che, in vista del 14 giugno, il democratico è obbligato ad allargare le alleanze, visto che un’identica strategia la userà Contini.

In attesa di cenni ci sono Tonio Pani, sostenuto da Usdc, Unidos e pezzi di Forza Italia anti-Contini con una percentuale del 19,87. Poi ecco il grillino Guido Sbandi, al 9,06. Segue Gabriele Marini, ex assessore all’Urbanistica, quota Riformatori alleato con la civica “Periferie al centro” più Fortza Paris: è al 6,01. Tra i candidati pure Davide Galantuomo, 6,82:  stato sindaco di Quartu con la prima Forza Italia e adesso strizza l’occhio al centrosinistra, attraverso il Pdr siciliano (appoggio esterno a Renzi) al quale ha aderito. Ci sono infine le civiche Elsa Olla e Monica Mascia hanno rispettivamente il 3,63 e lo 0,74.

Non meno incerta la partita di Sestu, dove la Crisponi, civatiana rimasta nel Pd, raccoglie l’eredità del sindaco uscente Aldo Pili che sta chiudendo il suo secondo mandato consecutivo. La Secci, invece, è una quota Riformatori, come il consigliere regionale di Sestu Michele Cossa. Le due donne sono separate da appena un punto percentuale, il che le obbliga ugualmente a cercare sponda altrove, fuori dal proprio campo. Il Movimento Cinque Stelle, come partito ufficiale, difficilmente tratterà, ma l’elettorato è un’altra cosa e sono moltissimi quelli che a Sestu hanno votato la grillina Cardia. Discorso diverso per la civica Maria Cristina Perra che porta in dote il 6,19 per cento. Chiude Antonio Mura (Alternativi ai partiti) col 3,36.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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