Regione, legge anticorruzione violata: online la pasticciata lista da 176 nomi

Il centrodestra al governo della Regione vìola le norme sull’anti-corruzione, quel decreto legislativo numero 33 che da sette anni è la faro della trasparenza nella pubblica amministrazione italiana. Il caso riguarda soprattutto le nomine negli staff politici, precisamente gli uffici di gabinetto nella presidenza e nei dodici assessorati in cui sono articolati gli uffici sardi. L’identità dei contrattualizzati non è rivelata, gli atti risultano secretati, a ben vedere. A comparire è solo una pasticciata lista da 176 nomi che include i dirigenti della Regione, ma senza alcuna differenza con gli esterni. Non si capisce un granché e non mancano nemmeno macroscopici errori.

Dunque sono un potpourri di omissioni, i documenti online sul sito della Regione, un carteggio che dovrebbe permettere ai cittadini di sapere come la politica spende una parte dei soldi pubblici. Invece quello che si ricava è una giungla di informazioni parziali. La sezione si chiama ‘Amministrazione trasparente’, di cui è responsabile Ornella Cauli. La lista pasticciata da 176 nomi si trova nella pagina ‘Titolari di incarichi dirigenziali – Dirigenti non generali’, è scritto. Ma a scorrere l’elenco si trovano pure Silvia Curto e Antonio Pasquale Belloi che, al contrario, sono Dg. Della Presidenza l’una, della Protezione civile l’altro. Si tratta di due scelte contestate – con tanto di ricorso al Tar presentato dallo Sdirs, il sindacato dei dirigenti -, ma la carica ricoperta da entrambi è quella massima. Belloi, addirittura, per oltre un mese ha lavorato senza contratto (leggi qui).

La stranezza della super lista da 176 – cliccabile alla fine dell’articolo – riguarda anche un secondo fatto: sono inseriti solo i nomi di alcuni contrattualizzati negli staff politici. C’è per esempio Elia Pantaleoni – lombardo, fedelissimo dell’ex commissario della Lega in Sardegna, Eugenio Zoffili – assunto come capo di gabinetto nell’assessorato alla Sanità. Ma nell’elenco non compare Rita Piras, che nello stesso ufficio fa la segretaria. Lei è la moglie del deputato Guido De Martini. Da segnalare pure un terzo elemento: tutti i 176 sono inseriti con l’incarico di ‘Direttore’.

In realtà sul sito della Regione per gli staff politici c’è uno spazio dedicato, sempre nella sezione ‘Amministrazione trasparente’. Si chiama appunto ‘Uffici di gabinetto’. C’è un sottotitolo-invito: ‘Consulta gli estremi dei conferimenti degli incarichi e i curriculum vitae dei componenti’. Si clicca sopra, ma i dati che si leggono riguardano le nomine fatte dal centrosinistra nella precedente legislatura. Su quella attuale, la XVI, è scritto genericamente ‘Sezione in fase di allestimento’.

Errori anche nella sezione riservata ai Dg, dove – tra le altre cose – compaiono di nuovo i nomi della Curto e di Belloi. E poi figura ancora Carmine Spinelli che, invece, è stato costretto a lasciare l’incarico a fine anno. Il Dg si era rifiutato di firmare la proroga dei direttori generali per altri sei mesi. E aveva ragione: la legge impone contratti di almeno tre anni (qui l’approfondimento di Sardinia Post).

La sola parte in regola della ‘Amministrazione trasparente’ riguarda i nomi degli assessori in carica (e ci mancherebbe). I ‘titolari di incarichi politici’, è scritto. Ma anche qui non è tutto oro quel che luccica. La pagina promette infatti di includere tutta una serie di documenti, sempre relativamente agli esponenti della Giunta. Ma nella metà dei casi non ci sono nemmeno i numeri di telefono degli uffici. Così, per esempio, relativamente a Programmazione (Giuseppe Fasolino), Turismo (Gianni Chessa), Lavori pubblici (Roberto Frongia), Agricoltura (Gabriella Murgia), Sanità (Mario Nieddu) e Affari generali (Valeria Satta). Le informazioni di contatto sono invece indicate relativamente a Pubblica istruzione (Andrea Biancareddu); Ambiente (Gianni Lampis); Industria (Anita Pili); Urbanistica (Quirico Sanna); Trasporti (Giorgo Todde); Lavoro (Alessandra Zedda).

L’ultima annotazione. Di soli tre assessori (su dodici) – Lampis, Nieddu e Satta – ci sono tutti gli atti di cui si fa cenno. Ovvero: “Curriculum; compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; importi di viaggi di servizio e missioni; dati relativi all’assunzione ad altre cariche presso enti pubblici o privati; dichiarazione patrimoniale; dichiarazione Irpef; dichiarazione di consenso o diniego alla pubblicazione dei medesimi dati dei parenti entro il secondo grado”. Su Frongia è cliccabile quasi tutto. Di tutti gli altri esponenti della Giunta non ci sono informazioni online.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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