Legge Omnibus, ‘regalino’ a 17 dirigenti: proroga di due anni

Si sta rivelando ricchissima di sorprese la legge Omnibus approvata la scorsa settimana in Consiglio regionale coi soli voti del centrodestra: nella lista dei ‘regalini’, che ha toccato il suo picco con la pensione agli onorevoli, spunta anche la possibilità di prorogare per due anni i dirigenti a tempo determinato.

L’opzione del prolungamento, che quindi non è automatico, è stata introdotta con l’emendamento numero 597 presentato dal centrodestra nella sola ‘formazione’ compatta con tutti i capigruppo della coalizione. Il primo firmatario è sempre Franco Mula (Psd’Az), poi ecco Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo), Francesco Mura (Fdi), Dario Giagoni (Lega), Michele Cossa (Riformatori), Emanuele Cera (Forza Italia) e Roberto Caredda (Gruppo Misto).

Nell’emendamento si legge: “Al fine di garantire l’assolvimento delle procedure in corso e l’avvio e l’attuazione della programmazione comunitaria 2021-2017, possono essere prorogati, fino a un massimo di due anni, gli incarichi dirigenziali a tempo indeterminato attribuiti in seguito a procedure di evidenza pubblica nel Sistema Regione secondo le direttive dell’assessore competente”.

L’emendamento inserito nella legge Omnibus diventa un ‘regalino’ per 17 quadri, spalmati tra assessorati ed agenzie. Il mandato, per legge, dura un massimo di tre anni. Adesso con l’opzione della proroga può arrivare a cinque. I primi dirigenti che potrebbero avvantaggiarsene sono i cinque nominati dal centrosinistra di Francesco Pigliaru nel dicembre del 2018.

Nel ‘regalino’ della Omnibus rientrano intanto: Donatella Garau (assessorato alla Sanità), Mario Lodi (Personale) e Alessandro Usai (Presidenza). Idem Stefano Ferri e Massimiliano Ponti dei Lavori pubblici. Il mandato dirigenziale di questi sette dirigenti, che per sintesi chiamiamo ‘gruppo del centrosinistra’, scade il 4 dicembre. A seguire, invece, gli altri dodici che, con scadenze diverse, hanno incassato la nomina sino al 2023. Quindi con l’emendamento 597 possono – su richiesta dell’assessore di riferimento – andare avanti sino al 2024, la fine della legislatura.

Ecco i nomi e le sedi di lavoro: Maria Stefania Podda (Presidenza); Stefano Campesi (Protezione civile); Nicoletta Sannio; (Affari generali); Simone Cugia (Affari generali); Sara Marras (Personale); Daniele Siuni (Ambiente); Giuseppe Furcas (Urbanistica); Sandro Ortu (Lavoro); Laura Tascedda (Beni culturali); Emanuela Cecere (Trasporti); Riccardo Maria Masiello (Turismo); Alberta Muscas (Laore).

Erroneamente in questo articolo erano stati inseriti anche i dirigenti di Aspal Marcello Cadeddu e Luca Spissu. Ma da un successico controllo è emerso che i due quadri non rientrano nelle nomine avvenute con la legge 31 del 1998.

Alessandra Carta

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