Thomas Castangia segue Civati e lascia il Pd. Ecco le ragioni dell’addio

Il primo dei civatiani sardi spiega in una lettera la decisione di uscire dal Pd. Lavorerà alla costruzione di un nuovo partito.

Thomas Castangia lascia il Pd. Il leader dei civatiani sardi segue il proprio leader nazionale. L’annuncio in una lettera in cui il candidato alla segreteria nelle primarie isolane di ottobre 2014 spiega la ragioni della scelta. Con una premessa: “La politica non può essere un costante compresso con la propria coscienza”.

Castangia ha ufficializzato la decisione ieri sera, a Oristano, dove i civatiani sardi si sono riuniti per scegliere una rotta. E sarà individuale quella che spingerà ogni singolo componente del correntone a restare (o meno) nel Pd, dopo otto anni di storia cominciata a ottobre 2007 con la fusione tra Ds e Margherita. Al momento è ufficiale che a lasciare  il Partito democratico sia pure Mirko Solinas, coordinatore cittadino a Gonnosfanadiga. Nulla sia sa, invece, dei 7 civatiani nominati nella Direzione regionale, di cui faceva parte lo stesso Castangia, e dei 19 eletti eletti nell’Assemblea.

Che Castangia seguisse il proprio leader era prevedibile, visto che il primo dei civatiani sardi è uno stretto collaboratore del deputato. E insieme, come annuncia lo stesso Castangia, lavoreranno alla “costruzione di un progetto che ricostruisca una sinistra di governo in questo Paese, che scacci i fantasmi del minoritarismo, che non sia un’associazione di reduci ma un soggetto capace di attrarre le migliori energie dell’Italia, recuperando a un impegno politico attivo i tantissimi astenuti, donne e uomini di sinistra, che spesso abbiamo dimenticato di rappresentare”.

Castangia saluta i compagni di avventura. Intanto “il gruppo di persone che mi hanno sostenuto nel congresso regionale del Pd. A tutti loro va un particolare ringraziamento e la promessa che mai una parola di critica o di derisione verrà da parte mia per chi sceglierà di continuare il suo percorso nel Partito democratico. Mi sembrava semplicemente doveroso comunicare a loro, prima che alla stampa, la mia decisione di lasciare il Pd. E così ho fatto ieri a Oristano”.

Poggia sul modello di partito costruito da Matteo Renzi (mai nominato nella lettera), l’uscita di scena di Castangia che elenca le ragioni del dissenso diventato strappo definitivo. Ovvero: “I fascisti e il sistema dei casalesi con il Pd in Campania, gli uomini vicini a Scajola in Liguria, il peggio del cuffarismo in Sicilia, gli omofobi in Veneto, una riforma del mercato del lavoro condivisa da Sacconi, una riorganizzazione della scuola che è culturalmente lontana dalla sinistra, lo Sblocca Italia voluto da Lupi ed Incalza”.

Castangia scrive: “Mi ritengo lontano anni luce da tutto questo”. E spiega: “Anche quando era evidente il rischio di devastare il territorio della Sardegna, su questi temi mi sarei aspettato una levata di scudi da parte dei parlamentari che dovevano rappresentarmi. Ho registrato un assordante silenzio e preso semplicemente atto che oggi non esiste più il partito che avevo contribuito a fondare”.

La lettera di addio va avanti così: “Il fine giustifica i mezzi non è mai stata la mia visione di politica, non mi è mai interessato vincere e governare a tutti i costi, imbarcando chiunque in un pastone indistinto che produce norme confuse ed in evidente contrasto con quanto avevamo promesso”. E poi: “Sono convinto che si può essere radicali senza perdere la gentilezza, si può essere popolari senza essere volgari, si può essere convincenti senza ragionare per slogan e si può essere decisi senza essere bulli. Questa è la mia via che spero di percorrere insieme a tanti”. Castangia chiude reinterpretando una frase di Gandhi: “Ciascuno deve essere la rivoluzione che vuole vedere nel mondo”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share