Fondi Ue, Paci: “Salvi 180 milioni, nel 2015 altri 400 milioni da spendere”

L’Unione Europea “promuove” il lavoro della Giunta Pigliaru che, con una corsa contro il tempo, è riuscita a recuperare 180 milioni di euro di fondi europei Fesr da spendere obbligatoriamente nel 2014. Una cifra che rischiava di andare perduta e che è destinata soprattutto a interventi per ricerca e innovazione (in imprese e Università) e opere pubbliche nei Comuni (riqualificazione urbana ed efficientamento energetico). La rendicontazione complessiva all’interno della programmazione 2007-2013 del fondo Fesr si chiude così a fine 2014 con una spesa totale di 963 mln di euro. Per il 2015 restano da spendere ancora 397 milioni di euro. “È un risultato importantissimo e non affatto scontato, dovuto a un lavoro costante e alla grande collaborazione fra tutte le strutture della Regione con il coordinamento dell’Autorità di gestione del programma, Gianluca Cadeddu. Si tratta della cifra più alta in un singolo anno mai raggiunta nella spesa dei fondi europei al netto delle operazioni di ingegneria finanziaria – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. In aggiunta, grazie ad una continua interlocuzione con gli uffici di Bruxelles siamo riusciti a sbloccare le procedure di pagamento dei fondi che l’Ue aveva bloccato dal 2013 e così entro i primi tre mesi dell’anno arriveranno dall’Europa in Sardegna ben 318 milioni di euro, 285 milioni di fondi Fesr compresi gli arretrati 2013 e 33 di fondi Fse, soldi che utilizzeremo per pagare i residui passivi, cioè debiti e impegni di spesa dell’amministrazione regionale con enti locali, imprese, associazioni e cittadini”.

La dotazione finanziaria dell’intero programma del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) è pari a 1.361.343.530 euro: al 31 dicembre scorso la Sardegna ha speso 963.985.436 euro (erano 784.838.891 il 31 dicembre 2013, a cui vanno appunto aggiunti i 179.146.545 spesi quest’anno). Per centrare l’obiettivo di utilizzare tutta la dotazione finanziaria dell’intero programma nel 2015 si dovranno spendere ancora 397.358.093 euro. “C’è sicuramente molta strada da fare perciò stiamo mettendo in campo ogni strumento possibile per riuscire nell’impresa, che non è affatto semplice – dice Paci -. Ci saranno convenzioni con società esterne per agevolare il controllo dei pagamenti itineranti nei Comuni, procedure straordinarie come il bando multifunzione e un rigoroso monitoraggio mensile dell’organizzazione regionale interna per tenerne sotto controllo l’attività cercando di limitare al massimo i ritardi”. Fra i progetti più importanti e strategici all’interno del programma ci sono: robot chirurgici multidisciplinari per gli ospedali della Sardegna, tessera e fascicolo sanitario elettronico, laboratori altamente specializzati per il superamento del divario digitale nelle Università di Cagliari e Sassari, progetti per la scuola digitale, centri di aggregazione sociale in vari comuni dell’Isola. Molti i progetti in campo energetico: impianti fotovoltaici per le imprese, impianti solari integrati per gli ospedali, sostituzione di impianti di illuminazione pubblica in quasi tutti i comuni. E ancora: messa in sicurezza delle zone costiere, aggiornamento e completamento del Sira (Sistema informativo regionale ambientale), bonifica dall’amianto, ecocentri, interventi migliorativi e di valorizzazione dei musei (percorsi multimediali, ammodernamento tecnologico), riqualificazione urbana nei centri storici, infrastrutture stradali, Metro di Cagliari, piste ciclabili, aiuti per start-up innovative. “Dobbiamo rafforzare la nostra capacità istituzionale anche in vista delle nuove sfide, a cominciare proprio dalla spesa dei fondi ancora ingenti della vecchia programmazione, ereditati con forti ritardi – conclude Paci -. Appena approvata la Finanziaria che segna una svolta nell’approccio con i fondi europei, dobbiamo subito iniziare a spendere le nuove risorse fortemente integrate con quelle regionali nell’ottica della programmazione unitaria”.

 

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