Seconda tappa della campagna elettorale a Sassari in un teatro Verdi gremito per Francesco Pigliaru, candidato della coalizione del centrosinistra alle elezioni regionali del prossimo 16 febbraio. A introdurre il professore, arrivato a Sassari in treno da Cagliari, lo storico Manlio Brigaglia che ha scherzato sulle origini sassaresi del candidato alla presidenza.
“Dobbiamo dire ai cagliaritani che Pigliaru è tifoso del Cagliari – ha detto Brigaglia – e che la settimana scorsa quando si rotolava a ogni gol della Juve era per dolore e non perché è sassarese e juventino”. Davanti a tutti i segretari dei partiti che compongono la coalizione, compreso Renato Soru, Pigliaru ha iniziato a parlare con un po’ di emozione, ricordando l’infanzia a Sassari, gli studi al liceo Azuni e gli anni dell’università. Poi, dopo aver ringraziato Francesca Barracciu per “il gesto di grande responsabilità” (l’europarlamentare del Pd aveva vinto le primarie ma è stata costretta ad abbandonare la corsa per il suo coinvolgimento nello scandalo sui fondi ai gruppi consiliari), Pigliaru ha iniziato a illustrare il programma. “Ho saputo che Cappellacci è l’unico presidente della Regione che in cinque anni non è mai passato a Palazzo Ducale (la sede del municipio di Sassari, ndr) e questo la dice lunga – ha sottolineato – sull’interesse della Giunta di centrodestra nei confronti di questo territorio”. “Dobbiamo puntare sull’ istruzione – ha ribadito – e dobbiamo garantire lo stesso livello di scolarizzazione a ciascun giovane anche del più piccolo centro della Sardegna”. Il candidato governatore del centrosinistra prima di parlare al Verdi ha incontrato un gruppo di studenti in piazza Tola. “Dobbiamo incoraggiare i nostri giovani a diventare imprenditori – ha incalzato – dobbiamo aiutarli a crescere. Chi ci impedisce di diventare la migliore regione d’Italia per i servizi alla crescita delle giovani imprese? E possiamo anche diventare la regione italiana con minore burocrazia”.