L’ospedale, un (nuovo) hotel e Meridiana: ecco il modello Qatar

Sanità, turismo e trasporti: sono questi gli asset di sviluppo su cui poggia il business in Sardegna della ricchissima famiglia al-Thani.

Non solo i 292 posti letto del Mater Olbia: accanto all’ospedale, la Qatar Foundation Endowment (Qfe) ha progettato anche un mega albergo. Tutto scritto nel piano di investimento consegnato al Comune che, adesso, sui quei trenta ettari dove sorgerà la struttura ricettiva deve autorizzare il definitivo cambio di destinazione urbanistica. Da zona E (agricola) e G (servizi). Ma considerando che la famiglia al-Thani (foto da www.bbc.com) ha appena rilevato il 49,9 per cento di Meridiana, attraverso la Qatar Airways, la rotta è chiara: gli arabi vogliono occuparsi di portare nell’Isola non solo pazienti, ma anche e soprattutto i turisti, come nel modello del principe Karim Aga Khan che fondò l’ex Alisarda e costruì l’aeroporto di Olbia per coprire il segmento dei trasporti, allora totalmente sguarnito.

Ma se l’investimento del Mater Olbia è noto e sul pre-accordo Meridiana si conoscono i primi dettagli, è una novità la realizzazione dell’albergo. Il progetto prevede anche una foresteria per i dipendenti dell’ospedale, e saranno un migliaio quando la struttura entrerà a regime. In cantiere pure un centro sportivo e il polo per la ricerca scientifica in tandem col Bambin Gesù, il partner della sanità.

I posti letto dell’hotel dovrebbe oscillare tra i duecento e i trecento, con vista sempre sul golfo di Olbia, al pari del Mater. Questo perché i terreni che un tempo erano proprietà della Fondazione San Raffaele sono spalmati su un collinetta ribattezzata Monte Tabor da don Luigi Verzè, il defunto prete-manager dell’ospedale privato milanese.

A questo punto potrebbe riprendere quota la trattativa della famiglia al-Thani per trasformare 24 stazzi della Gallura in esclusive ville, su parte di quei 2.300 ettari fronte mare che la Qatar Holding ha acquistato nel pacchetto Costa Smeralda. Era il 2012: la famiglia reale araba rilevò i terreni insieme a cinque hotel di lusso e al porto turistico. Ha venduto il magnate libano-americano Tom Barrack per 680 milioni. L’operazione è tuttora al centro di un’indagine della Procura di Tempio Pausania per una presunta evasione fiscale da 132 milioni, pari ai tributi che si sarebbero dovuto versare a margine della transazione immobiliare.

I tempi di realizzazione del nuovo albergo non sono noti: ma è possibile un’accelerata, in modo da inaugurare la struttura poco dopo l’apertura dell’ospedale, prevista per il 2017. Al Mater Olbia, nel primo anno di attività saranno operativi 178 posti letto convenzionati col Servizio sanitario regionale. Si passerà poi a 242, come nell’accordo firmato con la Giunta a settembre 2014. In regime privato, quindi per l’assistenza medica a pagamento, verranno autorizzati 50 posti letto.

La Qfe investirà nel Mater 1,2 miliardi in dodici anni. Ma, tassello dopo tassello, la cifra sta salendo. La famiglia al-Thani sarebbe anche interessata a rilevare l’aeroporto, ma la Geasar, la società controllata dall’Aga khan per il 79,8 per cento, è considerata dallo stesso principe ismaelita un gioiello troppo prezioso per finire sul mercato. La spa gestisce anche l’aviazione civile, attraverso la Eccelsa aviation srl, e i servizi di ristorazione nello scalo, in mano a Cortesa, altra srl a totale capitale Geasar.

Insomma, a un anno e mezzo dall’accordo per il Mater, il Nord-est della Sardegna sta diventando sempre più qatariota. E al momento è l’unico territorio dell’Isola dove la famiglia al-Thani ha deciso di fare business. L’apripista è stato l’emiro Sheikh Hamad bin Khalifa che nel giugno 2013 ha abdicato a favore del figlio Sheikh Tamim bin Hamad. L’uomo di fiducia in Italia è il manager Luciano Rispo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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