Lingua blu, Coldiretti contro la Regione: “Nemmeno un euro nella Finanziaria”

“Non è stato previsto neppure un euro in Finanziaria per la blue tongue“. È quando denuncia Coldiretti Sardegna che ha inviato alla Commissione Bilancio del Consiglio regionale le proprie osservazioni su “una proposta particolarmente complessa dove una parte rilevante delle risorse previste non potranno essere trasformate in impegni di bilancio entro la fine dell’esercizio finanziario 2021 per la quale mancano poco più di 65 giorni lavorativi”. Ma oltre ad una serie di punti “critici” l’organizzazione rimarca ed evidenzia l’assenza del punto sulla blue tongue che sta imperversando ormai in gran parte del territorio regionale e che in 40 giorni ha raggiunto 1.186 allevamenti per un totale 416.719 capi coinvolti dei quali 37.198 (9 per cento) presentano sintomi e 3.593 sono morti (0,86 per cento).

“È assolutamente necessario integrare questo punto – rimarca il presidente, Battista Cualbu – la blue tongue, della quale purtroppo conosciamo le devastazioni, è ormai presente in gran parte del territorio regionale e interessa oltre mille aziende. Bisogna prevedere un ristoro per le perdite e le mancate produzioni che si determineranno nelle aziende coinvolte cosi come per le spese per l’acquisto dei repellenti”. Coldiretti Sardegna, inoltre, chiede di integrare ed estendere “i rimborsi previsti per gli esami della reazione a catena della polimerasi (Pcr), eseguiti sui capi bovini nell’anno 2021, nel limite complessivo di 2 milioni di euro, anche al settore ovino prevedendo un arco temporale pluriennale”. Sulla proposta di legge per la Finanziaria “sia nell’audizione del 17 settembre scorso che nella nota inviata alla Terza Commissione regionale – ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba – abbiamo sottolineato la necessità di snellirla dopo aver valutato la concreta attuazione degli interventi previsti. Auspichiamo di rivedere una finanziaria della concretezza e non il posizionamento di denari che immaginiamo non possano essere utilizzati per i tempi troppo ristretti” .

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