La Finanziaria 2018 per i territori sardi: “Ecco la formula anti-spopolamento”

“Con la Finanziaria 2018 abbiamo previsto azioni a forte impatto nei territori per favorire rilancio, crescita e sviluppo”. Lo dicono il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, durante la presentazione a Villa Devoto della nuova manovra che destina circa trecento milioni alla Programmazione territoriale, secondo un modello chiamato “formula anti-spopolamento”. Sono fondi regionali ed europei. Ma considerando anche le risorse nazionali del Piano Sulcis (697 milioni in totale) e quelle del patto per la Città metropolitana di Cagliari (160 milioni), sull’intera legisaltura c’è oltre un miliardo a disposizione.

La programmazione territoriale prevista con la Finanziaria 2018 è un mix di interventi che mette insieme le Manifestazioni di interesse presentate dalle Unioni dei Comuni, gli Investimenti territoriali integrati (Iti), la Strategia nazionale per le aree interne (Snai) e il Piano di rilancio del Nuorese.

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Le Manifestazioni di interesse coinvolgono 248 piccoli centri della Sardegna attraverso trenta Unioni dei Comuni e Comunità montane, per un bacino demografico di 798.595 residenti. Sono sei gli accordi di programma già firmati: Parteolla e Basso Campidano, Ogliastra, Gallura, Parte Montis (Mogoro e dintorni), Marghine e Montalbo-Tepilora. Valgono 83 milioni divisi tra 69 Comuni per 205.899 abitanti. In fase di progettazione altri quattordici patti territoriali: Nora e Bithia, Nuorese-Gennargentu-Barbagia, Marmilla, Anglona e Bassa Valle del Coghinas, Monte Acuto con Riviera di Gallura e Comune di Golfo Aranci, Sarcidano e Barbagia di Seulo, Guilcer e Barigadu, Logudoro e Goceano, Meilogu e Villanova, Fenici, Montiferru-Sinis e Planargia, Rete metropolitana di Sassari, Costa del Sinis-Terrà dei Giganti, Terralbese e Linas. Interesserano i 592.696 residenti in 179 piccoli paesi.

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Gli investimenti territoriali integrati, riservati alle città più grandi e già operativi, sono tre: Cagliari, Sassari e Olbia. Le risorse stanziate – 15 milioni per ciascun Iti – coprono sia gli interventi infrastrutturali che il recupero urbano delle zone più periferiche e degradate. A Cagliari sono state finanziate le riqualificazioni di Is Mirrionis e San Michele, con progetti pensati per favorire l’inclusione sociale. A Olbia i soldi verranno spesi nei quartieri Sacra Famiglia e Poltu Quadu, a Sassari nelle aree di San Donato, Sant’Apollinare e valle del Rosello più il Museo dei Candelieri nel palazzo della Frumentaria e il vecchio mercato civico destinato al Polo del gusto, delle arti e dei mestieri manuali.

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La Strategia Snai ricade su 19 Comuni dell’Alta Marmilla più altri undici del Gennargentu-Mandrolisai. Nel primo caso l’istruttoria è già conclusa, l’importo finanziato è di 15 milioni; il secondo progetto dovrebbe valere 7 milioni, “ottenuto dalla Giunta dopo un forte pressing della Regione sul Governo”, hanno ricordato Pigliaru e Paci. Il Piano di rilancio del Nuorese, il cui accordo di programma è stato firmato lo scorso 9 ottobre, parte con 15 progetti e una disponibilità immediata di 28 milioni e 896 mila euro (qui tutti i dettagli).

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“Con la programmazione territoriale – hanno concluso Pigliaru e Paci – sono coinvolti oltre il 90 per cento dei Comuni sardi. In tutte le diverse tipologie di intervento la Regione ha messo in gioco ingenti risorse e sta dando il massimo supporto alle comunità locali perché diventino protagoniste del proprio progetto di sviluppo. Siamo convinti che questo sia il modo di dare risposte concrete al tema, complesso ma vitale, dello spopolamento delle aree interne e periferiche, favorendo opportunità di lavoro e quindi di crescita”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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